Merkel batte il 5, ma resta un enigma

Esistono due scuole di pensiero. Chi crede che sia buona cosa dire sempre e soltanto la verità, anche in presenza di bocconi duri da digerire e chi invece preferisce, sulla scia di Caterina Caselli, evitare duri giudizi a prescindere. Fatto sta che il cancelliere teutonico Angela Merkel, durante il congresso regionale dell`Unione Cristiano-Democratica, ha deciso sabato di prendere a cazzotti il buonumore (se mai ce ne fosse) europeo, attraverso una pesante previsione economica.

Il succo della sua view è il seguente: la crisi economica sara` ancora lunga, ci vorranno cinque anni o più e bisogna mantenere la linea del rigore per convincere gli investitori stranieri che l`Europa puo` essere redditizia.  Una valutazione economica che sembra andare a braccetto con quella emersa dal G20 di ieri, che riassumeva nel comunicato che “la crescita globale restera` modesta` sia per i possibili ritardi nell`attuazione delle riforme annunciate in Europa e per il temuto `fiscal cliff` negli Usa (i tagli e l`aumento delle tasse che entrera` in vigore automaticamente il primo gennaio 2013 se non verra` trovata un`intesa al Conresso) e i problemi del Giappone”.

Al di là delle considerazioni di merito sull’opportunità o meno di queste parole, resta un evidente enigma di fondo: premesso che il governo Monti ha recentemente iniziato a pronosticare i primi sentori di ripresa economica per il 2013, chi ci sta prendendo per i fondelli?

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