MERCATO RIBASSISTA. DECISAMENTE E SENZA ARGINI.
Redazione, 14 giugno 2022.
Il mercato americano, che traina ancora, tutti, ha aperto la sua fase ribassista.
Ieri, lo S&P 500 in calo del 3,9%.
Ha chiuso lasciando sul terreno, circa il 22% rispetto al massimo del 3 febbraio 2022.
Accade, per la settima volta negli ultimi 50 anni.
L'umore diffuso è nero.
L'inflazione sta galoppando e la Banca Mondiale ha dato il suo colpo di grazia con la previsione di una forte ed imminente contrazione della crescita globale.
Strano, la ricchezza non si azzera ma si sposta, di mano.
Anche la FED aggiunge benzina sul fuoco alzando il costo del danaro, in una fase economica in cui, servirebbe che almeno stesse ferma.
E, questa settimana, potrebbe incalzare con il terzo aumento dell'anno, piegando ulteriormente la domanda di finanziamenti, di merci e servizi.
In questo scenario forzato, aspettarsi che il mercato azionario prosegua verso il basso è ovvio.
Gli utili aziendali, in contrazione, forniscono la causa oggettiva del calo, così come la ridotta spesa dei consumatori.
L'ambiente cripto è trascinato pure verso il basso in questa condizione di mercato estrema.
Si potrebbe verificare il crollo peggiore di ogni tempo perchè, da parte delle grandi istituzioni preposte (tutte private), sembra mancare la volontà di alzare l'argine, mentre pare, invece, che lo vogliano sfondare accompagnando il mercato nella sua discesa.
Anche l'erogazione delle pensioni, private e pubbliche potrebbe essere compromessa...