Mercati Tra Elezioni, Dati Macro e Trimestrali: Chi Reggerà il Colpo?
Milano, 6 novembre 2024. A cura del Team di Gestione Pharus.
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Continua sui mercati una fase di apparente consolidamento. Aumenta però in vista delle elezioni presidenziali la volatilità sui mercati con il vix che si riporta in area 20, e soprattutto aumenta la volatilità nel mondo obbligazionario con il move index in rialzo e i tassi che si mantengono sui massimi dal primo taglio della FED di settembre, con il decennale americano arrivato al 4.3%.
Tutti dati che fanno pensare al mercato che La BCE potrebbe prendersela con più calma nel percorso di taglio dei tassi, con il mercato che diminuisce le probabilità di un taglio da 50 punti base per il prossimo meeting.
Anche negli stati uniti abbiamo visto uscire diversi dati macro tra cui un PCE ovvero la misura di inflazione preferita dalla FED in linea alle attese e buoni dati sul mercato del lavoro con richieste di sussidi di disoccupazione più bassi delle attese ed un tasso di disoccupazione che si conferma al 4.1%. Il dato molto atteso relativo alle buste paga del settore non agricolo, uscito molto peggio a 12K rispetto ai 100K attesi sembra però essere legato all’effetto distorsivo degli uragani, ed anche questo è finito per essere letto come un dato forte del mercato del lavoro.
Non solo macro ma soprattutto reporting season che ha visto a questo punto quasi tutte le magnifiche sette all’appuntamento dei risultati trimestrali. La stagione degli utili continua nel complesso in maniera positiva e le società registrano nel 75% dei casi delle sorprese sugli utili.
Gli investimenti in conto capitale delle Big Tech sono destinati a superare i 200 miliardi di dollari quest'anno e ad aumentare ulteriormente nel 2025. Questo ci evidenzia come il mondo stia cambiando e per stare al passo con i nuovi tempi siano necessari ingenti investimenti.
Si stanno delineando dei nuovi business dove però non sono ancora chiari diversi aspetti a partire In primis da quale sarà il modello di business, cioè come riusciranno queste aziende a farsi pagare per i nuovi servizi, a quanta domanda ci sarà da parte dei clienti e se questi investimenti, come già successo, non creeranno un eccesso di offerta. Fino ad arrivare alla domanda chiave ovvero, chi vincerà la corsa all’AI?
Queste aziende sono destinate a investire molto per non scomparire, ma il focus degli investitori si sta sempre più spostando sulle marginalità attese e sul capire chi uscirà vincitore e chi vinto da questa rivoluzione tecnologica.
Tutte domande a cui non è possibile dare oggi una risposta ma a cui nel frattempo il mercato sta attribuendo un premio valutativo molto rilevante che non lascia spazio ad errori da parte delle società e a cui non è associato, ad esclusione di Alphabet e poche altre, nessun margine di sicurezza per gli investitori.