Erratica, ecco il vero termine per definire il particolare momento che sta vivendo il nostro indice e future Dicembre, dopo il laterale estivo con punte sui massimi, ma con primi tentativi di storno, mai riusciti completamente.
Ora siamo nella fase successiva, che è andata a coincidere con il mese di Settembre, statisticamente non positivo, per quel che può significare, preso isolatamente, questo dato, dando per scontato che detta materia non dona l`esattezza, almeno presa isolatamente, ...anzi!
Infatti, assistiamo proprio a reazioni erratiche, foriere per noi di imminenti storni che andranno ad intaccare anche i minimi di 24500/600, recentemente testati.
Oggi il future Dicembre dovrebbe viaggiare 400/500 punti in meno, che presto , nei prossimi 3 mesi, verranno annullati da acconti cedole di ENI, Generali ed Intesa, e saldi su accantonamenti 2020 imposti da BCE e Banca d` Italia, ancora su Intesa.
Quindi entro l` autunno vi sarà un probabile allineamento al listino, che andrà a coincidere sui 23800/900, livello sui cui si è tentato di pervenire Venerdì mattina, appunto su detto Future.
A parte i notevoli problemi esterni, che paiono sottovalutati, delle Elezioni Tedesche e quelle nostrane, seppur Comunali, alla situazione economica e pandemica, si potrà verificare entro l`autunno, un secondo ` sell in May and go away` dovuto all` aver incassato anche gli ultimi generosissimi dividendi e non aspettarsi nulla di positivo nel prosieguo e soprattutto nel 2022.
Concludendo, rimaniamo sempre dell` idea, di un arrivo, per noi peraltro, molto salutare, in area compresa, già molte volte segnalata fra 22500/600 e 22800/900.
Dove si potrà riiniziare a ricomprare con più fiducia e corposità sui soliti titoli da noi consigliati fin dalla primavera del 2020.
Passando ai titoli ...fra i due big Bancari, Intesa e Unicredit, continuiamo a preferire Intesa, (nonostante l` aver quasi raggiunto i massimi degli ultimi 12 mesi, oltre 2,50,) ad Unicredit.
Quest`ultima è sempre di più collocata verso la debole figura di predatrice (verso MPS) e sempre meno, per il momento, aggregante fra banche (verso BancoBPM e BPER).
Il costo e la lunghezza di questo processo di acquisizione verso il `boccone indigesto` di MPS, la farà solo oscillare fra 9,50 e 11,50, stando molto larghi e benevoli soprattutto per il dato più alto e più realisti con quelli più bassi.
Per Intesa comunque, per quanto scritto più sopra, circa il target del nostro indice future, sarebbe più opportuno , per chi non possiede il titolo, o lo possiede in minime quantità, dopo averlo molto alleggerito, non farsi ingolosire dai due stacchi autunnali per entrare ora, ma sfruttare proprio il trend previsto del mercato e del titolo, unitamente ai due stacchi, per acquistare nello stesso giorno il titolo ex cedola e mettersi in posizione per il medio lungo termine.
Il discorso è profondamente diverso, per esempio, fra Enel e Terna.
Chi ci segue da tempo e ci conosce, sa benissimo della nostra `lontananza`, forse ingiustificata, dalle Utilities `pure`.
Fra l` altro molto statiche, e quindi poco adatte a chi fa un pur sano trading.
Ma con ottimo dividendo ripetitivo, che in questo particolare momento di tassi stabilmente ultrabassi, può essere interessante.
Ma c` è evidentemente di meglio, che i nostri lettori abbonati ben sanno.
Titoli che hanno anche una buona crescita come alcuni ciclici, industriali e bancari in odore di OPA od operazioni straordinarie.
ENEL invece aveva corso molto, per noi troppo, e da questa fine estate ed inizio autunno ha stornato più incisivamente del settore e del listino, partendo da oltre 9 euro fino a pervenire intraday proprio sui supporti da noi indicati di 6,50/60.
Per poi riprendersi venerdì verso area 7, appena lasciata.
Si può tentare un primo leggero acquisto fra questi ultimi due prezzi.
Mentre affonderemo con maggiori ed ulteriori acquisti, su storno generale di mercato ed in area molto forte di supporto posta a 6,20/30.
Copriremmo il titolo quindi vendendo una Call scadenza Marzo/Giugno.
Strike 7,50/8,0 rispettivamente.
Completamente out su tutte le altre utilities, Terna compresa.
E veniamo al Cross Euro Dollaro.
Obiettivo di medio termine raggiunto ed anzi leggermente superato in area 1,16/1650, con pronto recupero, anche se continuano gli acquisti di breve sulla moneta USA ora come bene rifugio, per timore di bolle e crack su Equity e Bond.
Oltre che per il settore Immobiliare (Evergrande).
Prossimo possibile arrivo nel breve termine, se dovessero accentuarsi tali shock, 1,1450.
Ma poi dovrebbe intervenire, se non prima, la FED.
A medio lungo termine comunque prevediamo , in prevalenza di assenza parziale o totale di questi shock , un ritorno di una più logica debolezza del dollaro verso i già testati 1,23/2350.
Causa l` aumento ulteriore del già forte debito pubblico USA.
Ed alla...` debolezza` dell` amministrazione Biden!
Facilitando altresì le esportazioni verso Europa in particolare.