MEGLIO GUARDARE UN PO' PIU' IN LA'.....

MEGLIO GUARDARE UN PO' PIU' IN LA'.....

Milano, 9 aprile 2023. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e mercati finanziari.

Ancora molto differente il comportamento dei mercati USA, in modo particolare il Dow Jones e lo S&P500,  contro il più scomposto FTSEMIB e Future Giugno, in particolare, dominato nel bene e nel male dai titoli bancari ed assicurativi.

Per lo meno da inizio anno osserviamo il Dow ondeggiare fra 32500 e 33500, con uscite più veloci e probabili verso i 32000 che verso i 34000.
Nelle prossime sedute e nelle peggiori delle ipotesi, più facilmente settimane, ma non oltre il prossimo mese, si potrebbe riproporre, un raggiungimento di area 30500, dopo aver sfondato, con un doppio minimo discendente, area 32000. 
Per lo S&P500, indice sempre più affidabile del Dow, se non altro per la maggiore quantità di titoli che lo rappresentano, rispettivamente e nello stessa temporalità di breve termine, prima della  rottura di vecchia area resistenziale 4050/60, ed ora supporto di brevissimo termine.
Poi rottura del fragile supporto, solo psicologico  di 4000 e conseguente approdo in area  3950/60.
Ma nello stesso spazio temporale di breve, entro il mese di maggio, scendere fino a 3820/50, già non superati nel primo trimestre 2023.
I minimi del 2022,  verranno quindi testati rispettivamente a breve medio termine fra la fine estate ed inizio autunno, e posti a 29000/29500 ( Dow) e 3550/3600 ( S&P500).
Quindi sostanzialmente un nulla di fatto! Come minimo si ritornerà sui minimi dell intero 2022/2023.
Ma il peggio dovrebbe arrivare, proprio partendo dagli USA, fra gli ultimi mesi dell' anno in corso ed i primi del 2024, come già anticipato anche ai nostri lettori abbonati fin dall' inizio dello scorso anno.
Ma non precipitiamo le cose e non andiamo oltre il breve medio  termine. Oltretutto non sarebbe professionalmente possibile oltre che corretto. 
FTSEMIB 
Ma ora andiamo, come poc'anzi scritto, sul nostro FTSEMIB, o meglio  sul più affidabile future Giugno (o sul più lontano future Settembre), che non incorpora i dividendi ed i saldi dei dividendi, già in parte anticipati nello scorso autunno.
Sempre seguendo da vicino il mercato USA, assisteremo, con la stessa temporalità un ritracciamento dai 26800/26850  verso i 25800/26900, per poi pervenire, sempre entro Maggio in area  24500/25000, già testati nel primo trimestre di quest'anno.
Per poi proseguire a breve medio termine anche sui minimi dello scorso anno posti in area 20500/21000. 
Il copione e ' sempre lo stesso, già riportato in passato, ed anche ora.
Ci attendono mesi ed anni, molto complicati che ci riporteranno anche sui minimi 2020, aggravati dal continuo ed incosciente aumento dei tassi BCE, che avranno un maggior impatto negativo sui paesi più fragili.
L' Italia infatti, rimane sempre il fanalino di coda per l'enorme debito pubblico, oltre la pur, anche se  un po' diminuita, evasione  e la sempre alta corruzione.
Il pericolo aggiuntivo proviene dalla stagnazione dei consumi e della conseguente produzione e dall'  inflazione (la sempre temibile stagflazione)
INTESA e UNICREDIT
Sono proprio i titoli finanziari (ed in parte i titoli oil, quando il petrolio scende, in range ormai consolidato 70/80), a portarci più in basso nelle valutazioni di detti settori e di conseguenza degli indici.
In modo più specifico le banche, fra cui i pesi massimi Intesa ed Unicredit, appunto. 
Sono due titoli dal comportamento completamente differenti, per approccio e gestione.
Intesa ha un'ottima wiew, dovuta ad un range tecnico ben definito, mentre Unicredit vive di sbalzi imprevedibili ed imprevisti e  molta volatilità, dovuta anche ad uno scoperto massiccio.
Poi la cedola fa la sua differenza, a netto favore di Intesa. Così dicasi per le opzioni, molto più liquide e spread accettabili, quelle di Intesa.
Insomma per i consigli che diamo ai nostri lettori abbonati e la tipologia degli investimenti consigliati, preferiamo ancora e sempre Intesa.
Infatti anche recentemente abbiamo dato un forte segnale di vendita, quando Unicredit è pervenuto anche poco sopra i 19 euro, per raggiungere  il supporto in area 16.
Da cui, adattissimo per un veloce ed attento trading, si è sviluppato uno "stop and reverse" che lo ha riportato quasi a contatto con detti massimi in area 18,50 circa largo.
Da vendere, senza utilizzo di opzioni a copertura. Per Intesa invece dopo aver toccato le forti resistenze di 2,550/2,60, era pervenuto sui forti supporti di 2,10/2,15, da cui e ' rimbalzato, portandosi sulla mediana 2,30/2,35, resistenza intermedia.
Da qui, non è "né carne né pesce".
Non da acquistare, certo, ma forse da vendere, con qualche piccolo rischio.
Per ovviare, meglio vendere la metà e sicuramente anche opzioni call atm, at the Money, cioè con strike su detti livelli attuali di prezzo, con scadenza Giugno Settembre.
Unipol e Generali.
Entrambi ottimi titoli, con una netta preferenza per la prima, ma meglio ancora, piuttosto che Unipol, la controllata (con possibile futura acquisizione) Unipol sai.
E' in atto ormai da anni, un continuo acquisto di titoli Unipol Sai, da parte della controllante Unipol, per accorciare la filiera ed incorporarla.
Tutto ciò ha in effetti sostenuto "la preda di casa", appunto Unipol Sai.
Comunque i due titoli Unipol ed Unipol Sai hanno entrambi una più che  ottima cedola, che involontariamente li sostiene ed esattamente, la prima, ai prezzi attuali poco più del 7,5%.
E la seconda poco meno del 7%.
Per noi, e' quasi inutile (e difficile) acquistare entrambe su rovesci del mercato, ma si può tentare, escludendo le poco liquide e con spread elevato, opzioni, raccogliere entrambi i titoli a "piramide rovesciata" iniziando da poco sotto i prezzi attuali.