Mediobanca, ecco tutto quello che è emerso sul sistema bancario

Pubblichiamo degli estratti dal rapporto R&S di Mediobanca comunicati oggi. Spagna e Italia esposte ai Piigs, Intesa e Unicredit le più esposte Gli istituti di credito italiani e spagnoli risultano i più esposti nei confronti delle economie Piigs scontando l`impegno relativo ai titoli dei propri governi. È quanto rileva Mediobanca nel suo rapporto `R&S`. In particolare, Unicredit e Intesa Sanpaolo sono esposte per un totale di 107 miliardi di euro circa, mentre Bbva e Santander per 104 miliardi di euro. Stando al rapporto, Unicredit è esposta (al 30 giugno) di 56 mln di euro nei confronti del Portogallo; di 50mln nei confronti dell`Irlanda; di 38,664 mld verso l`Italia; di 404 mln verso la grecia; 1,9 mld verso la Spagna, per un totale di 41 miliardi di esposizione verso i Giips. Intesa Sanpaolo risulta esposta per 45mln di euro verso il Portogallo; per 186mln euro verso l`Irlanda; di 64,5mld euro verso L`Italia; di 501mln verso la Grecia; di 950mln verso la Spagna per un titale di 66,154 mld di euro (valori lordi). (Mem/Zn/Adnkronos) Banche, utili aggregati in calo deciso nell`ultimo semestre Nei primi 6 mesi dell`anno i principali gruppi bancari europei hanno segnato un utile aggregato in calo di 10,6mld di euro (-25,5%) sul I semestre 2010. Lo evidenzia il rapporto `R&S` di Mediobanca. A fronte di ricavi in lieve flessione (-0,5%), frutto della stabilità del margine d`interesse (-0,3%) e dell`andamento contrastante del risultato dell`attività di trading (-5,5 mld. di euro, -14,2%) e delle commissioni nette (+4,6 miliardi, +5,9%), i costi operativi e le perdite su crediti hanno proseguito il trend già evidente nei conti annuali. I primi si sono incrementati di 5 miliardi (+3,4%), toccando il 60,8% (cost/income ratio) del margine di intermediazione, mentre le seconde sono diminuite di 9 miliardi portandosi a 35 miliardi di euro (-20,4%), pari al 14,2% dei ricavi totali, l`incidenza più bassa dal 2009 (quando erano il 27,2% dei ricavi). Il saldo delle voci straordinarie è passato in negativo calando di circa 16 miliardi di euro, influenzato non solo dalla svalutazione dei titoli di stato greci (4,5 miliardi), ma anche dagli effetti della sentenza della Suprema Corte inglese che ha imposto a tre istituti di stanziare accantonamenti straordinari per circa 5,3 miliardi di euro (si tratta di Lloyds per 3,5 miliardi e Barclays per 1,1 miliardi di euro e della spagnola Santander per 620 milioni), a fronte di contenziosi avviati dalla clientela. Infine, Dexia ha intrapreso un processo di ristrutturazione volto alla dismissione di parte delle proprie attività finanziarie cedendo titoli in portafoglio (principalmente garantiti dallo Stato francese e belga) per nominali 8,8 miliardi di dollari americani che hanno generato una perdita di 1,9 miliardi di euro. La banca belga ha inoltre trasferito attivi per 17,6 miliardi di euro (composti principalmente da Abs-Asset backed securities e Mbs-Mortgage backed securities) tra le attività in via di dismissione, con l`iscrizione di ulteriori oneri per 1,7 miliardi derivanti da allineamenti del fair value al presumibile valore di realizzo. Nell`ottobre 2011 Dexia, a fronte dell`ulteriore aggravarsi della propria situazione, ha ceduto allo Stato belga il 100% di Dexia Bank Belgium e ha avuto accesso ad un fondo di garanzia per complessivi 90 miliardi di euro finanziato dagli Stati belga, francese e lussemburghese. La prima metà del 2011 ha portato una decisa progressione dei ricavi (+11%), del risultato corrente (+91%) e dell`utile netto (+28%) rispetto al secondo semestre del 2010 che, a sua volta, aveva segnato significative flessioni rispetto alla prima parte del 2010 (ricavi -10%, risultato corrente -45%, risultato netto -42%). (Mem/Zn/Adnkronos)    

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