Marra invoca gli avvocati sul tema ex Legge Pinto. Dite la vostra!
Sulla legge Pinto, (quelle che, per farla breve disciplina il diritto di richiedere un`equa riparazione per il danno, patrimoniale o non patrimoniale, subito per l`irragionevole durata di un processo) il mondo dei giuristi si è confrontato su più fronti (a tal proposito Ifanews vi rimanda alla lettura di un interessante approfondimento a cura di Altalex.com che trovate qui) .
La cronaca odierna rilancia fortemente il dibattito, in seguito all`appello lanciato alla categoria degli avvocati da Alfonso Luigi Marra, che noi riportiamo in calce per puro dovere di informazione (i pareri e i toni contenuti all`interno sono di proprietà esclusiva dell`autore del testo, Alfonso Luigi Marra appunto).
La nostra volontà però è quella di non porci come passivi fruitori di informazioni nei vostri confronti, quanto piuttosto di essere il tramite della comunità degli avvocati (categoria dalla quale abbiamo ricevuto diversi attestati di stima e di lettura del nostro quotidiano) al fine di esprimere un giudizio corale sul tema troposto. Speriamo, in sintesi, di farvi da megafono. A tal proprosito vi invitiamo apertamente a commentare il pezzo in esame! Fatevi sentire!
QUESTO E` IL TESTO DEL COMUNICATO DI MARRA
Se il governo bilderberghino Napolitano & Monti dice «sblocco», devi ovviamente leggere «blocco»..
I due compari e i loro ministrelli, infatti, utilizzando il DL 35/8.4.2013 (il presunto sblocca-debiti della PA) vogliono invece illecitamente rendere definitivamente irrecuperabili le somme liquidate dai giudici ai cittadini con le sentenze (formalmente decreti) ex lege Pinto per il risarcimento delle eccessive lungaggini processuali. Somme che lo Stato non ha mai pagato spontaneamente.
Blocco altamente illecito realizzato aggiungendo all’art. 5 della legge Pinto il comma 5, che prevede l’incredibile divieto dei pignoramenti presso terzi, lasciando la sola ‘possibilità’ dell’espropriazione di però inesistenti fondi presso i distretti dei Ministeri Giustizia, Economia e Finanze, e Difesa, in cui è stato emessa la sentenza.
Ma perché – viene da chiedersi – tanto accanimento contro la legge Pinto, e perché noi avvocati dobbiamo insorgere per difenderla?
Semplice: perché si era diffusa la tendenza a ricorrere ex lege Pinto per il risarcimento delle lungaggini nelle cause, e questo stava costringendo sempre più l’apparato a contenere le cause nei tempi indicati dai giudici europei e nazionali.
Una sia pur relativa velocizzazione però inaccettabile per il sistema bancario e per tutto quanto da esso deriva, cioè per l’attuale tipo di PA, assicurazioni, Istituzioni eccetera: un sistema ormai così illecito da poter reggere solo se la giustizia è in coma.
Per intenderci, come ho già scritto in passato, prima della legge Pinto, la Sezione Lavoro e Previdenza della Corte d’Appello di Napoli fissava le prime udienze degli appelli per le pensioni di invalidità a sette anni. Dopo la legge Pinto i sette anni si sono ridotti ad un anno e mezzo circa: durate entrambe eccessive, ma solo la maggiore delle quali era tale da garantire ogni impunità alle cosche che ci dominano.
Velocizzazione delle cause che noi avvocati, in attesa di riforme che non faranno certo questi miserabili oggi al governo, possiamo ottenere solo ripristinando la legge Pinto.
Legge che per la verità era stata già annientata dalla precedente ‘riforma’, ma che ancora dava fastidio, perché c’erano pur sempre da pagare le vecchie sentenze: che ora vogliono bloccare per sempre.
`Riforme` in realtà delinquenziali contro le quali, cari colleghi, possiamo intervenire solo noi, perché alla gente sfuggono.
Che fare? Ebbene, intanto credo che dobbiamo insorgere tutti in rete contro questa gentaglia, a partire da Monti e Napolitano.
Dopo di che, bisogna che l’OUA e gli Ordini organizzino la protesta, ma una protesta che, per poter essere scientifica, mirata, non deve essere organizzata da quelli che lo hanno fatto finora, altrimenti è inutile.
Io consiglierei di manifestare davanti le sedi RAI per costringere la RAI a dare spazio alla richiesta che la magistratura processi Monti, Napolitano e gli altri per la loro appartenenza formale o di fatto al Bilderberg.
Se lo otterremo, avremo risolto tutto nel più facile dei modi: spezzando il legame tra i criminali del Bilderber che decidono le sorti del mondo, e i sicari che quelle decisioni le eseguono.
12.4.2013
Alfonso Luigi Marra