Marcegaglia, riflessioni a margine dell`articolo 18

«L`articolo 18 crea dicotomia drammatica, pesantissima all`interno del mercato del lavoro. Questo tema è posto, è sul tavolo» della riforma. Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, al termine dell`incontro che si è tenuto a palazzo Chigi.

Marcegaglia ha riportato quindi il ragionamento del ministro sulla flessibilità in entrata che può essere «buona e cattiva. Su questo siamo d`accordo, se ci sono delle false partite iva si tratta di ragionare su questi, se ci sono delle forme contrattuali non a tempo determinao che dovrebbero essere indeterminati si può aguire con un aumento dei contributi». Il presidente di Viale dell`Astronomia ha assicurato che «c`è l`accordo tra tutte parti» sulla necessità di mantare la flessibilità in entrata combattendo gli «abusi». Per quanto riguarda la flessiblità in uscita «non affrontiamo il tema in termini ideologici, però pensiamo che il tema del reintegro deve valere in modo chiaro per tutti i casi di licenziamenti discriminatori o nei casi in cui legge dice che il licenziamento è nullo. «Mentre in tutti gli altri casi «dobbiamo diventare europei, ci deve essere l`indennità di licenziamento». Il tema «è sul tavolo, è molto importante, ragioniamo nella logica che questo può essere un modo per aumentare l`occupazione».

Il Presidente di Confindustria ha quindi ribadito che «la riforma sul mercato del lavoro va fatta non è un accordo sindacale, non è un accordo su un contratto che deve vedere le parti sociali assolutamente coinvolte».

Marcegaglia ha proseguito poi sottolineando che «tutti abbiamo ribadito che in un momento difficilissimo come questo, dove dovremo gestire molti processi di ristrutturazione, gli attuali strumenti non possiamo toccarli perchè altrimenti lasceremo molti senza un lavoro e senza nessun aiuto al proprio reddito». In questo momento, ha ribadito il presidente, «dobbiamo lasciare le forme di ammortizzatori che ci sono». In una logica futura, invece, «possiamo disegnare insieme un meccanismo con una presenza maggiore del sussidi di disoccupazione e qualche strumento in meno in termini di mobilità». «Dobbiamo fare un grande progetto insieme per aiutare i lavoratori che perdono il posto a potersi ricollocare nel più breve tempo possibile nel mercato del lavoro», ha aggiunto il leader degli industriali.

«Il posto fisso non c`è più e dobbiamo predente atto di questo». Così Emma Marcegaglia è infine ritornata sulle parole del premier Mario Monti. «La logica delle parole di Monti era quella per cui ad un giovane è utile fare esperienza», ha aggiunto riconoscendo però al tempo stesso come senza crescita sia difficile che un lavoratore che perda il posto possa ritrovarlo in poco tempo. «Davanti ad una situazione che da tempo vede l`impossibilità del posto fisso siamo impegnati ad individuare misure con cu, nel caso il lavoratore perda il posto, possa ritrovarlo a breve. Se non c `è crescita infatti, non c`è neppure competitività e non si creeranno posti di lavoro. Per questo servono strumenti di supporto. È ragionevole - ha concluso- che il governo cerchi un maggiore consenso tra le parti socili nel momento in cui dobbiamo fare le riforme che non sono state mai fatte».

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