Mamma e papà aiutatemi!
È quanto emerge da una ricerca di casa.it. I giovani sono costretti a rifarsi al patrimonio familiare, qualunque sia il la cifra a disposizione. Il 28,5% è disposto a spendere tra i 100.000 e i 150.000 Euro, il 26,9% tra i 150.000 e i 200.000 euro, mentre il 20,6% tra i 200.000 e i 300.000 euro.
Infine, solo il 6,3% si può permettere immobili dal valore di 400.000 euro in su, mentre un più consistente 12,6% si oriente nella direzione opposta, cercando di non superare i 100.000 euro.
Il 67% delle famiglie italiane aiuta i propri figli, compresi tra una fascia d`età che va dai 20 ai 35 anni, a comprare la prima casa, e, anzi, 2 famiglie su 3 sono costretti a sostenerli, a causa della difficoltà economica.
«La nostra survey -dice Daniele Mancini, amministratore delegato di casa.it, come ripreso da Adnkronos- ha confermato che i giovani sono sicuramente tra le parti sociali che si trovano a fare i conti con i problemi maggiori causati dalla crisi. Le ridotte disponibilità economiche e le maggiori credenziali richieste dalle banche per erogare mutui o finanziamenti, li costringono nel 67% dei casi a chiedere un sostegno finanziario alle famiglie di origine che si confermano una sorta di grande `banca d`Italià per i propri figli».
Diverse sono gli interrogativi che l`ad si pone, ad esempio «su chi ricadrà l`onere della maggiore tassazione immobiliare, Imu, aumento rendite catastali, aumento delle aliquote. A pagare saranno ancora una volta le famiglie o i figli con possibilità economiche in continua diminuzione? L`effetto certo sembra essere sicuramente l`allungamento dei tempi di acquisto della prima casa e il conseguente aumento del gap con altri mercati europei dove la prima indipendenza viene raggiunta prima».