MALDIVE. SPROFONDANO LE ISOLE NATURALI. SI ALZANO ISOLE ARTIFICIALI. L' ITALIA DORME...
Redazione, 7 novembre 2022.
Le isole maldiviane sono un autentico paradiso in terra.
Questo è noto, in particolare, a chi abbia avuto il privilegio di visitarle.
Ma, nel settembre del 2021, il Presidente Solih, durante l'Assemblea Generale dell ONU, aveva lanciato l'allarme: "Rischiamo di scomparire entro fine secolo".
Solih aveva esposto dati certi, affermando che “La differenza tra un aumento di 1,5° e uno di 2° è una sentenza di morte per le Maldive“.
Le isole dell'arcipelago maldiviano, superano, in media, il livello del mare di solo un metro.
Il mare, alzandosi, impiegherà pochi anni per sommergerle.
La Repubblica delle Maldive, una Nazione composta da 1190 isole, è la più bassa al mondo. La sua altezza maggiore è pari a soli 2,3 metri.
Il turismo è una delle maggiori fonti di lavoro e di entrata a cui il Paese non può e non intende rinunciare.
Il Governo sta investendo per la costruzione di isole artificiali per resort di lusso, mentre l'arcipelago dell'Oceano Indiano sta già scomparendo, un'isola dopo l'altra, sotto il mare che avanza.
Grazie alle entrate dei turisti e delle tasse, finanzieranno nuove isole affinché i cittadini possano avere di che lavorare e vivere in futuro.
Gli ambientalisti sono contrari e leggono in queste iniziative solo un vantaggio per i pochi soggetti coinvolti ed un pericoloso incremento del debito pubblico.
Il Governo Maldiviano vuole sfruttare la sua fama di Turismo d'Elite, prima che vada persa sotto il livello del mare.
E' naturale che un Governo cerchi di salvare la sua terra ed il suo popolo.
Ed anche in Italia, non c'è da stare indifferenti e tranquilli.
Il Manifesto del settembre 2022, aveva citato i dati dell’Osservatorio Città Clima curato dall’Associazione Ambientalista.
Da gennaio a luglio 2022 si sono registrati in Italia 132 eventi climatici estremi, che è un numero più alto rispetto alla media annua dell’ultimo decennio.
Preoccupante anche il dato complessivo degli ultimi anni: dal 2010 a luglio 2022 nella Penisola si sono verificati 1318 eventi estremi, con impatti molto rilevanti in 710 comuni italiani.
Eppure l’urgenza di rispondere non è percepita.
In campagna elettorale si è parlato di temi ambientali solo in relazione alla crisi di approvvigionamento di gas, come hanno spiegato Greenpeace e Osservatorio di Pavia.
Sono trascorsi più di 4 anni, ricorda Legambiente, da quando l’allora ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti pubblicò in bozza il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.
"Malgrado l’accelerazione evidente dell’emergenza climatica il Piano non è stato ancora approvato, nonostante siano passati nel frattempo 3 governi (Conte 1 e 2, Draghi) e 2 ministri (Sergio Costa e Roberto Cingolani)" ricorda Ciafani.
L’approvazione del Piano potrebbe tra l’altro guidare l’utilizzo delle risorse del Piano nazionale ripresa e resilienza per realizzare opere rispondenti alle urgenti politiche di adattamento."
Speriamo che se ne occupi il nuovo Governo, approvando, finalmente, il piano.