Mai così tanto petrolio russo in portafoglio

Le compagnie petrolifere russe scambiano su valutazioni molto più basse rispetto ai concorrenti esteri, nonostante molte di queste imprese godano di buona liquidità e dispongano di ingenti riserve di petrolio. Le valutazioni appaiono particolarmente interessanti dopo i nuovi piani di incentivi.

Il  mese scorso abbiamo accennato all’aumento di propensione al rischio che ha caratterizzato l’inizio del 2012. Il sentiment nel mese di febbraio è stato positivo e i nostri mercati continuano a produrre buoni risultati. I nostri due mercati principali, Russia e Turchia, continuano a guadagnare e sono tra i mercati più brillanti di febbraio, in lotta per aggiudicarsi il primo posto. La Turchia infatti è stato il mercato più brillante a gennaio, la Russia a febbraio. Crediamo che la motivazione vada ricercata nell’aumento del prezzo del petrolio. La Turchia è un importatore netto di petrolio e il suo deficit delle partite correnti, già piuttosto ampio, aumenterà a fronte dell’attuale prezzo, mettendo sotto pressione la valuta del paese.
 
La crisi nell’Area Euro è lungi da una soluzione ma sembra che l’accordo sulla Grecia e la prossima operazione LTRO abbiano rispettato i piani. In momenti come questo, in presenza di incentivi di grande portata, i mercati azionari in genere ottengono buoni risultati, tuttavia molti investitori non sfruttano le opportunità offerte dalle materie prime che si comportano molto bene in questa fase. Si tratta di un fattore positivo per diversi mercati che seguiamo, in particolare per la Russia. E ne hanno beneficiato sia il nostro Russian Lux Fund sia l’Eastern Europe Lux Fund. Probabilmente non abbiamo mai avuto così tanto petrolio in portafoglio e ciò dipende dalle considerazioni che abbiamo appena fatto, ma anche dalle valutazioni.
 
Le compagnie petrolifere russe hanno una cosa in comune:  scambiano su valutazioni molto più basse rispetto ad altre compagnie petrolifere internazionali. Quando abbiamo iniziato a investire in Russia nel 1998, spesso abbiamo paragonato le società russe alle compagnie petrolifere europee, sorprendendoci del fatto che il valore di un barile di petrolio nel sottosuolo distribuito da una società russa fosse di un decimo rispetto al valore per Total e Statoil.* È ancora così ed è interessante che in casi come quelli di Statoil e Total, il petrolio non solo si trovi nella stabile Europa occidentale ma anche in regioni meno stabili del mondo. Perché ci sono così grandi differenze?
 
Possiamo tracciare un paragone anche con altre società dei mercati emergenti, come la brasiliana Petrobras o la cinese Petrochina: le valutazioni del petrolio russo restano molto basse. Inoltre le imprese russe dispongono di enormi riserve rispetto al tasso attuale di produzione, ovvero il petrolio durerà per molto più tempo rispetto alle riserve di altre compagnie petrolifere in altre regioni del mondo.
 
Ho detto che le valutazioni riflettono i vantaggi che rileviamo oggi. Surgutneftegaz in questo momento è il nostro investimento principale, sia nel Russian Lux Fund sia nell’Eastern Europe Lux Fund. Surgut è la città della Siberia occidentale in cui la società ha la sua sede centrale. Surgutneftegaz, attualmente la quarta compagnia petrolifera russa, dispone di abbondante liquidità e non ha debiti. La liquidità corrente della società è pressoché pari alla sua capitalizzazione di mercato, 30 miliardi di dollari di liquidità per una capitalizzazione di mercato di 37 miliardi di dollari. In questo momento East Capital è il principale detentore di azioni privilegiate dopo il management della società. Le azioni scambiano con uno sconto del 30% rispetto alle azioni ordinarie. Le azioni privilegiate danno agli azionisti il diritto di ricevere un dividendo più alto rispetto alle azioni ordinarie e hanno un rendimento da dividendi pari al 12% circa previsto per il mese di giugno. Niente male!
 
La seconda posizione in portafoglio è Gazprom, società del settore del gas naturale, e la terza Lukoil, entrambe sottovalutate. Scambiano infatti a un PE tra 4 e 5 e hanno piani di investimento consistenti che il mercato ha criticato. Tuttavia noi crediamo che sia giunto il momento di tagliare questi piani di investimento. In entrambi i casi crediamo che i consigli di amministrazione proporranno dividendi più generosi nei prossimi anni, con una conseguente rivalutazione delle due società. Senza dubbio torneremo su questo argomento in futuro.
 
di Peter Elam Håkansson Presidente e Responsabile del team di gestione di East Capital
 
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