Ma il Parlamento è pubblico? Perchè la spending review...
Ifanews vi fornisce un riassunto di quello che è il contenuto principale della direttiva firmata dal presidente del Consiglio Mario Monti e dal ministro Piero Giarda, per raggiungere, con la spending review, 4,2 miliardi di risparmi nel 2012.
In primis abbiamo l`eliminazione di spese di rappresentanza e spese per convegni, ridimensionamento delle strutture dirigenziali esistenti, riduzione anche mediante accorpamento degli enti strumentali e vigilati e delle società pubbliche. Nella direttiva, contenuta in quattro pagine, Monti spiega che «nell`attuale situazione economica il governo ritiene necessario un intervento volto alla riduzione della spesa pubblica per un importo complessivo di 4,2 miliardi per l`anno 2012 al quale tutte le amministrazioni pubbliche devono concorrere». Per ridurre la spesa pubblica vanno riorganizzate le attività con l`obiettivo di: «una più efficiente erogazione dei servizi; l`eliminazione degli sprechi, la definizione delle linee di attività ritenute prioritarie nell`attuale congiuntura, la realizzazione di economie di bilancio». Vengono quindi indicate le 11 attività per la revisione della spesa chiedendo loro di concentrarsi su: 1) revisione dei programmi di spesa e dei trasferimenti, verificandone l`attualità e l`efficacia eliminando le spese non indispensabili; 2) ridimensionamento delle strutture dirigenziali esistenti; 3) razionalizzazione delle attività e dei servizi offerti sul territorio e all`estero, riducendo costi e razionalizzando la distribuzione del personale; 4) riduzione, anche mediante accorpamenti, degli enti strumentali e vigilati e delle società pubbliche; 5) riduzione in termini monetari della spesa per l`acquisto di beni e servizi anche mediante l`individuazione di responsabili unici; 6) ricognizione degli immobili in uso; riduzione della spesa per contratti di affitto, definizione di precise connessioni tra superficie occupata e numero degli occupanti; 7) ottimizzazione dell`utilizzo degli immobili di proprietà pubblica anche attraverso compattamenti di uffici e amministrazioni; 8) restituzione all`Agenzia del Demanio degli immobili di proprietà pubblica eccedenti i fabbisogni; 9) estensione alle società in house dei vincoli in materia di consulenza; 10) eliminazione, ad eccezione di casi eccezionali riferibili per esempio a rapporti con autorità estere, di spese di rappresentanza e spese per convegni; 11) proposizione di impugnazioni di sentenze di primo grado che riconoscano miglioramenti economici o progressioni di carriera per dipendenti pubblici, onde evitare che le stesse passino in giudicato«. I progetti dovranno essere presentati entro il 31 maggio e, se non arriveranno risposte, il presidente del consiglio potrà adottare decisioni. La direttiva, tra l`altro, costituisce un comitato di ministri, presieduto da Monti, che avrà proprio il compito di coordinare l`attività di spending review.
Ma ecco la vera chicca: sono esclusi dall`applicazione del decreto legge sulla spending review «la Presidenza della Repubblica, la Corte costituzionale e il Parlamento». Si tratta di organi che hanno una autonomia, che si estende anche agli aspetti economici, riconosciuta a livello costituzionale. A voi i commenti...