L’UOVO DI PASQUA 2025

L’UOVO DI PASQUA 2025

Trento, 17 aprile 2025. Di Paolo Rosa, avvocato.

A tutti i miei lettori, gli auguri per una serena Pasqua!

La “sorpresa” dell’uovo di Pasqua 2025 è l’intendimento del Governo di indirizzare i risparmi delle famiglie italiane e il patrimonio accumulato dalla Casse di previdenza e dai Fondi pensione a sostegno delle PMI italiane.

Ho già descritto la situazione nel mio articolo “Il capitale paziente” che trovate al seguente link (https://www.ifanews.it/il-capitale-paziente)

Con questa operazione bisogna che tutti si rendano conto che il rischio dei mercati finanziari viene trasferito sui cittadini.

L’operazione è sicuramente fattibile, a condizione che il Governo garantisca ai cittadini un rendimento certo e, soprattutto, la garanzia sul capitale.

Queste due condizioni si realizzano se il Governo emette un’obbligazione dedicata, così da raccogliere la provvista necessaria per finanziare l’economia reale italiana, attraverso il sostegno delle PMI (Piccole Medie Imprese).

Finalmente se n’è reso conto anche l’Adepp il quale oggi, nel forum previdenza del sito Il Sole 24Ore pubblica un significativo articolo dal titolo “Negli investimenti preoccupa la spinta verso il Venture capital”.

Il Presidente dell’Adepp “si riferisce alla legge per il mercato e la concorrenza (legge 193/2024) che prevede, all’art. 33, che tutti gli investimenti fiscalmente agevolati (qualificati e Pir), per un importo massimo del 10% dell’attivo patrimoniale, effettuati dalle Casse di previdenza e dai Fondi pensione dal 18.12.2024, per mantenere l’esenzione sui rendimenti, dovranno avere una quota pari al 5% nel 2025 e al 10% dal 2026 di investimenti in Fondi per il Venture capital, che tradotto in italiano è capitale di ventura, utilizzando la leva fiscale, mi preoccupo”.

Io avevo già trattato il tema nel mio Le Casse di previdenza e il venture capital atto secondo (https://www.ifanews.it/le-casse-di-previdenza-e-il-venture-capital-atto-secondo)

La prof. Marina Brogi, ordinaria di economia degli intermediari finanziari all’Università La Sapienza, ha detto che “Il risparmio rappresenta una risorsa strategica per qualsiasi paese in quanto, se investito a supporto dell’economia reale, è utile per la collettività oltre che per il singolo individuo e consente un più corretto finanziamento delle imprese che hanno soprattutto bisogno di capitale di rischio (equity) per finanziare gli investimenti.

Questo rende le imprese più resilienti, innovative e competitive.

Inoltre nelle transizioni gli investimenti dispiegano i loro effetti nel tempo per tutto il sistema.

Gli investitori istituzionali sono una categoria eterogenea e rappresentano un veicolo fondamentale per la canalizzazione del risparmio.

I fondi comuni di investimento hanno tipicamente orizzonti temporali più brevi, perché devono consentire l’immediato smobilizzo ai sottoscrittori; i fondi pensione presentano invece orizzonti temporali più lunghi e sono più adatti a finanziari progetti innovativi che richiedono periodi di maturazione più lunghi”.

Tutto giusto ma va rimarcato un aspetto fondamentale e cioè che il patrimonio accumulato dalle Casse di previdenza e dai Fondi pensione è denaro previdenziale che come mission ha quella di garantire un trattamento pensionistico una volta raggiunti i requisiti di legge.

Ne consegue che il rischio dei mercati finanziari non può essere trasferito tout court sugli iscritti alle Casse di previdenza e ai Fondi pensione ma è necessaria la garanzia dello Stato.