LUGLIO 2022. ELEZIONI ANTICIPATE. CUI PRODEST?
Giannina Puddu, 20 luglio 2022.
Ci hanno tolto di tutto, contravvenendo al dettato Costituzionale, ma non possono compiere l'azzardo di toglierci anche il diritto di voto alla prossima scadenza politica del maggio 2023.
A questa ipotesi, avrebbe potuto prestare il fianco il contesto geopolitico coaugulato intorno alla crisi ucraina e all'intervento militare della NATO nel conflitto in corso che sembrava imminente.
Quindi, anche il nostro intervento militare diretto che, dichiarato lo Stato di Guerra formale ancora mancante, avrebbe potuto giustificare la cancellazione dell'appuntamento elettorale del maggio 2023, conservando, sine die, l'attuale governo in carica.
Ma, lo scenario internazionale è cambiato, il Johnson guerrafondaio è stato disarcionato dal suo stesso partito, Biden è destinato, con alto grado di probabilità, all'impeachement, Olaf Scholz ha sempre dimostrato prudenza nelle scelte tedesche sul fronte ucraino, Macron, pur avendo vinto le Presidenziali, allo scrutinio delle elezioni legislative francesi si è fermato a 245 seggi, perdendo, rispetto ai 289 seggi necessari per la conquista della maggioranza assoluta.
L'alleanza occidentale contro la Russia di Putin è in briciole, mentre i popoli occidentali rifiutano e contestano nelle piazze l'entrata in guerra a favore dell'Ucraina di Zelenski verso il quale i sospetti si diffondono e si radicano generando l'idea che la sua aggressività sia contraria, innanzitutto, al bene del suo Popolo sacrificato fin qui come carne da macello senz'anima.
Ergo, il rischio di guerra mondiale, al momento, è meno probabile di prima e, dunque, anche la nostra entrata in guerra.
Pur avendo la maggioranza utile a governare, nonostante la posizione di Conte, ancora da verificare nella giornata di oggi, Draghi si è dimesso.
Pare strano a tutti, nonostante si pensi e si dica che, per Draghi, o tutti con lui o non se ne fa nulla.
Ma, Mattarella, lo ha rimandato alle camere, oggi, appunto, per ricompattare la sua maggioranza originaria o, comunque, una maggioranza la più larga possibile che possa essere di suo gradimento.
Ma, conviene a Draghi continuare ad essere il Presidente del Consiglio fino alla naturale scadenza della legislatura?
Decisamente NO.
Perchè?
Se conservasse il suo ruolo attuale fino a maggio, sarebbe costretto a passare attraverso le forche caudine dell'autunno e dell'inverno che si prospettano roventi.
Uno scenario orribile che maturerà e dimostrerà gli effetti drammatici, sulla vita degli italiani, delle leggi che ha fatto approvare con l'aut-aut della "fiducia".
Sa che sarebbe individuato come colpevole agli occhi dei votanti di maggio e che sarebbe estromesso dai giochi politici futuri, perdendo molte chanches in Italia e fuori.
Ne uscirebbe fortemente indebolito e pesantemente ridimensionato.
E, le piazze italiane potrebbero esplodere in forme di contestazione disperata che sarebbero difficili da gestire, generando anche il panico negli attori (Draghi in testa) accusati di aver determinato la nuova sciagura economica e sociale italiana.
Gli italiani sono ignavi ma, nella storia recente hanno dimostrato di poter raggiungere, superato il loro alto limite di sopportazione, livelli di ribellione altissima fino ai fatti di piazzale Loreto a Milano, il 29 aprile del 1945.
La storia insegna.
Anche il recentissimo arresto di alcuni sindacalisti non favorisce la quiete pubblica.
Quindi, se votassimo a maggio del prossimo anno, Meloni potrebbe assumere direttamente la Presidenza del Consiglio e Draghi sarebbe improponibile per qualsiasi ruolo, anche per i più sfrontati, almeno nel breve e medio termine.
Anche alla NATO la sua candidatura, indebolita e ridimensionata dai fatti italiani, potrebbe essere accantonata.
Se, invece, ci facessero votare a settembre, ancora abbronzati e rilassati dal sole dell'estate al mare, l'umore sarebbe, ancora, accettabile per spuntare un buon voto, utile a conservare lo status quo.
La destra, come da indagine statistica, potrebbe avere la meglio, nominare un suo Presidente del Consiglio, che potrebbe ancora essere Draghi, perchè piace ai mercati (potrebbe dire Meloni e chi con lei...), perchè è Super Mario, perchè dovrebbe completare il suo lavoro con i magnifici fondi del PNRR, etc...
Per la nuova intera legislatura!
E, Meloni, potrebbe assumere il ruolo di Ministro dell'Interno così da metter mano alle questioni sospese, da anni.
Oppure, scenario B, Meloni potrebbe assumere la Presidenza del Consiglio e si potrebbe scaldare Draghi, in panchina, per la Presidenza della Repubblica aspettando che Mattarella sia stanco e potrebbe essere stanco a breve, ragionevolmente.
Elenzioni anticipate, cui prodest?
A Mario Draghi, più che a chiunque altro.