LUCE SU LUCIA CHESSA. SMASCHERA LE VECCHIE VOLPI ALLE REGIONALI PER LA SARDEGNA

Giannina Puddu, 23 febbraio 2024.

Il "Centro Sinistra" si è diviso in due, non per un'autentica opposizione politica, ma unicamente per moltiplicare il consenso allargando lo spazio d'azione e d'influenza.

Questa è la lettura di Lucia Chessa e che pare fondata.

Lucia Chessa si è candidata perchè è indispensabile e urgente una proposta nuova in Sardegna con Sardinia Resiste.

C'è un bisogno estremo di qualcosa di diverso per il bene della nostra Isola.

Lucia Chessa, docente e nuorese,  sta raccogliendo consenso e, probabilmente, raccoglierà il voto di migliaia di sardi che non hanno votato per anni e che torneranno a votare per lei, dandole fiducia.

Nella sua attuale esperienza di candidata per le regionali in Sardegna,  Chessa denuncia di subire una mentalità carente di Democrazia, osservando che ai nastri di partenza, invece, in  Democrazia, siamo tutti uguali.

Mentre i media locali hanno agito calpestando  la par condicio che sarebbe dovuta a tutti i candidati, senza discriminazioni.

Un atteggiamento "culturale" che dimostra che i principi Democratici di base sono schiacciati con estrema disinvoltura.

Noi siamo un gruppo che appartiene all'area dell'autodeterminazione che intende spingere verso un nuovo equilibrio di potere dei centri decisionali delle periferie rispetto ai poteri centrali, della Sardegna rispetto a  Roma.

E' il principio di sussidiarietà che l'Europa dichiara ma non pratica, che Roma dichiara ma non applica.

Le decisioni si prendono dove le decisioni impattano e la Sardegna non decide per sè, subendo un impatto che non ha determinato ma che solo subisce con le conseguenze tragiche note ai sardi.

La Sardegna non è sufficientemente rappresentata. 

Interrogata sulla speculazione energetica che assedia l'isola e sulla politica energetica regionale, Chessa ha riconosciuto a Pigliaru  la paternità di un piano energetico.

Ma, successivamente, a questo,  si sono sovrapposte nuove norme di derivazione UE che incentivano la produzione di energia rinnovabile, leggi nazionali, nuove disposizioni regionali, trovate dell'ultima ora di Mario Draghi, concepite per negare ai sardi il diritto di decidere per la Sardegna.

Secondo Chessa, la Sardegna deve contribuire alla produzione di energia rinnovabile, ma, il problema è come.

La prima domanda che dobbiamo porci è di quanta energia abbiamo bisogno?

Domanda legittima e la risposta è che, ad oggi, la Sardegna produce già per il 140% circa del suo fabbisogno.

Basta o non basta?

Nel video, Chessa ha anche ricordato quale sia l'origine del problema attuale.

L' amministrazione di centro destra (che oggi si ripropone come se cadesse dal pero...),  nel 2020 aveva eliminato alcuni vincoli previsti nei vecchi piani di tutela del territorio, aveva fatto l'elenco delle aree inidonee per l'impianto di parchi eolici e fotovoltaici, lasciando campo libero su due terzi della Sardegna.

Prima che Roma decretasse il silenzio della Regione.

La regione ha omesso di fare ciò che era dovuto, aprendo la strada alla calata dei barbari dell'eolico.

Ricorda, a tutti gli smemorati e distratti che 23 parlamentari sardi (di destra e di sinistra, di centro destra e di centro sinistra)  avevano  approvato le norme che hanno generato la situazione attuale.

Eppure, osano riproporsi al governo dell'isola, elencando ai sardi i loro problemi come se i sardi non li conoscessero e offrendosi come portatori di rimedi, dopo essere stati le cause dei problemi attuali.

Lucia Chessa, con il garbo che la caratterizza, senza mai alzare il tono, esprime il suo sconcerto innanzi alla risoluta sfrontatezza di tutte queste facce di tolla...

E, rimarca, giustamente, osservando che questi parlamentari e la  Regione hanno la responsabilità diretta dell'arrivo di questi "rapaci" del finto green che vogliono distruggere il nostro ambiente, devastare il nostro territorio, deturpare il nostro paesaggio.

Orde di banche d'affari e di multinazionali che stanno arrivando in Sardegna per fare soldi saccheggiando l'isola.

Un passaggio importante sul patrimonio agricolo sardo, che vede molta parte oggi incolta a causa delle politiche che, sin qui, ne hanno provocato l'abbandono.

Sottolinea: abbiamo la riorsa, abbiamo la materia prima, abbiamo la terra.

Abbiamo molto da dare e molto da ricevere.

Serve incentivare non le grandi aziende agricole ma le piccole imprese agricole, spesso  di natura familiare.

La piccola e preziosissima agricoltura non è morta, nonostante gli attacchi che ha subito.

Ci sono sperienze importanti nel centro Sardegna, attività  che producono e fatturano senza incentivi, per esempio, produttori di olio e di vino capaci di presentarsi con le loro  eccellenze riconosciute  a livello internazionale.

Va accompagnato questo tipo di agricoltura di piccola scala, capace di una produzione di altissima qualità.

Molti bandi sembrano fatti solo per le grandi realtà.

Chi li scrive non conosce la realtà agricola sarda.

Bisogna sostenere ed incentivare la produzione di "latte da pascolo" per produrre formaggi, l'agricoltura non può svilupparsi in via Roma, a Cagliari, aggiunge con ironia...

Le politiche applicate nei decenni trascorsi dai suoi attuali concorrenti in corsa per le regionali, hanno svuotato le aree rurali, privandole dei presidi sanitari, delle scuole, delle filiali bancarie e postali, di ogni servizio essenziale, portandole allo spopolamento. 

Gli stessi "creativi" politici propongono di sostituire i sardi che hanno costretto ad andarsene con gli immigrati.

E, Chessa non ci casca e osserva un sottile velo di razzismo che spiega con la domanda: Gli immigrati possono vivere dove hai chiuso scuole e ospedali?

Possono vivere in condizioni indegne che non hanno permesso ai sardi di vivere?

E, conferma che bisogna mettere le persone nella condizione di poter vivere nelle aree rurali.

Ma, questo non sarebbe mai fatto, nè da Truzzu, nè da Todde, nè da Soru,  giacchè il livello di autonomia dimostrato, nel tempo, sia dal centro destra che dal centro sinistra in Sardegna è pari a zero, chiosa Chessa.

E, sottoliena che questo è dimostrato anche dalla processione di big nazionali che calano in Sardegna per sostenere Truzzu, Todde e Soru.

Nessuna "calata" da Roma per sostenere Chessa!

Chessa che, alla domanda sulla disponibilità di risorse per finanziare i servizi nei piccoli centri urbani e rurali, risponde con logica matematica: Se usiamo le risorse per i carri armati non rimangono soldi per il resto, scuole, sanità, servizi sociali.

L'assenza di una scuola in un piccolo comune è una perdita enorme per quella comunità.

Come sindaco del comune di Austis, aveva sperimentato direttamente l'arroganza nel chiedere ai sindaci di chiudere le scuole, con il palese ricatto: o ti tagli la mano da sola o arrivo io e ti taglio tutto il braccio!

Mentre le scuole sono i centri che devono vitalizzare di cultura ogni piccolo centro.

Ha invitato a leggere il suo programma, tradotto in sole 26 pagine, non 300 pagine come quelli dei suoi concorrenti politici.

https://www.rossomori.it/rossomorinews/articoli-di-partito/item/96-documento-politico.html

I partiti di vecchia generazione propongono Programmi di 300 pagine che scoraggiano la lettura e infatti nessuno legge così che non se ne sappia nulla o quasi e si possa continuare a tradire le promesse elettorali, domani come ieri.

Per Chessa: il silenzio sulle guerre è colpevolissimo. 

Nel programma, ha inserito una proposta provocatoria. Vota e parti!

Perchè, da sempre, le guerre le fanno i ricchi e mandano a morire i figli dei poveri. 

Regola universale: se voti per la guerra devi partire per primo per andare al fronte.

Dichiarazione di Lucia Chessa, su Facebook, il 20 febbraio:
Dal voto utile, al voto buttato, al “sei un cretino o sei in malafede” se non voti PD-5stelle, è stato un attimo.
Quando il PD si è diviso in 2, un pezzo con Soru e un pezzo con Todde, sicuramente pensavano di occupare tutto lo spazio alternativo al centro destra.
Attorno alle due facce della stessa medaglia, si sono polarizzate le differenze.
Soru ha attratto i pezzi più moderati del PD e degli ex PD, quelli contrari ai 5stelle e alla Schlein, i calendiani, gli ipercentralisti di più Europa, sottotraccia i renziani e, per un clamoroso errore di valutazione, anche un pezzo dell’indipendentismo sardo.
Todde ha attratto il PD governista, quello che fa due conti, individua e costruisce il carro più sicuro e li si colloca perché ha come sua priorità quella di conservare, con le unghie e con i denti, con chiunque sia necessario, posizioni di governo e di potere. Sempre in sella a tutti i costi.
Ecco, in quel momento, noi che non avevamo neanche per un attimo considerato la possibilità di unirci a loro perché, onestamente, come dice un nostro candidato nuorese, sarebbe stato come mettere una goccia di vino in un fiasco d’acqua, (che ovviamente rimane sempre acqua), abbiamo osservato da fuori lo spettacolo di Soru che affermava e riaffermava, fino all’ultimo, di voler stare dentro il campo largo ponendo come condizione le primarie.
E quando non gliele hanno date, come altri non le avevano avute quando il candidato era lui e la rottura si è consumata, in quel momento noi abbiamo pensato che almeno, finalmente, ci saremmo liberati del “voto utile” con il quale il PD, che da qualche decennio ha smesso di essere sinistra, (art. 18, “buona scuola”, Italicum, Rosatellum, atlantismo acritico e servile, riforme costituzionali, legge elettorale sarda, ecc. ecc. ecc.) ha preteso di vivere per “battere le destre”.
Si sono divisi, abbiamo pensato, hanno spianato la strada a un centrodestra che si insulta, litiga, ma poi si ricompatta. Almeno smetteranno, le due facce della stessa medaglia, di chiedere il votoutileabattereledestre.
E invece no. Continuano.
Continuano con un repertorio incredibilmente sprezzante del pensiero diverso, alternativo, non allineato, non compromesso, coerente, rigoroso e pulito.
Un repertorio intrinsecamente antidemocratico che a volte sfocia in punte di cafoneria strabilianti.
E quindi vai con il “voto buttato”, quando in una democrazia minimamente funzionante nessun voto è buttato, tutti i voti hanno uguale valore e uguale dignità. Sia quelli che vanno a formare le maggioranze, sia quelli che vanno a formare le minoranze.
Ma questo la cosiddetta sinistra lo ha dimenticato da molti decenni.
E poi ancora vai con il “voto inutile” perché utile è per loro solo ciò che li tiene nelle posizioni di potere dalle quali non si schiodano per decenni, anzi spesso tramandano anche dinasticamente ai figli e alle mogli, ai mariti, ai parenti.
Ma infine il capolavoro di bassezza lo ha fatto l’onorevole Licheri, 5stelle, sostenitore di punta della candidata Todde, coordinatore regionale del movimento, parlamentare dal 2018 e poi ricandidato capolista alle politiche del 2022 nei collegi plurinominali Piemonte 2, Sardegna 1 e Toscana. (perché a certi non si danno una, ma molte possibilità). E alla fine eletto in Toscana.
Licheri da del cretino a chi "sostiene terze posizioni", cioè chi non vota la Todde sarebbe “cretino o in malafede”.
Ma che spettacolo però!
Io sarei cretina, chiunque di voi scegliesse altro da Todde sarebbe cretino. E lui cosa sarebbe? E dove vorrebbe andare con questo bagaglio di analfabetismo democratico che affiora dalle sue parole e che è anche applaudito dei fans della Todde che ascoltavano gaudenti?
E dove porterebbe la Sardegna questa cultura arrogante dell' io sono io e tu sei un cretino?
Ve la lascio così questa domanda, come riflessione, in quest'altra giornata di campagna elettorale che sta diventando scadente. Io oggi vado a scuola.

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Dov’erano, prima, tutti questi chiacchieroni?

Prima, era tutto a posto?

Nessun problema in Italia per cui battersi?

Questi, sull’onda del Covid, non hanno perso tempo e si sono rivolti subito e massicciamente alle vostre tasche, con diverse modalità.

Hanno solo una superficiale “infarinatura” dei fatti che denunciano, con toni alti e sgradevoli, solo per attirare la vostra attenzione, condurre il vostro cervello in uno stato di allerta perenne, alterando il livello della vostra adrenalina e togliendovi lucidità, al solo scopo di rendersi “visibili” e arrivare a fare cassa, incapaci di determinare il cambiamento , non interessati ad “agire” per migliorare la qualità delle vostre vite.

La maggioranza di questi “strilloni” e “imbonitori” non ha mai vissuto nelle realtà che denuncia e ne parla, con saccenza, senza conoscerle.

Coglie solo spunti, ad ogni occasione, e ve li rigira come “competenze” al solo scopo di attirarvi a sé, nella sua trappola.

Si propongono, alla vostra attenzione, con aggressività, come se sapessero tutto, mentre, in verità, non sanno e soprattutto, NON FANNO!

Il trionfo della TUTTOLOGIA!!!

Chi si rivolge a voi, proponendosi quale esperto di ogni questione, invitandovi a seguire la sua lettura dei temi più disparati come se ne avesse la totale padronanza e con LA PRETESA INSOLENTE di indirizzare il vostro pensiero, vi sta ingannando.

Queste persone, si rivolgono a voi anche con gli imperativi: “dovete!”, “Capite!”, “svegliatevi!”, abusando della vostra disponibilità ad ascoltare, offendendo la vostra intelligenza, tradendo la vostra fiducia, parlando alla vostra pancia per sedare le vostre menti.

La VERITA’ ha già in sé la sua FORZA e non ha bisogno di essere gridata.

Anzi, partendo dalla VERITA’, per costruire RISULTATI CONCRETI e UTILI alla Comunità, servono grande concentrazione e molto lavoro, nel silenzio.

Ancora, grazie!

Due, tra i numerosi passaggi della mia storia e di ciò che ho fatto, premesso che moltissimo è stato scientemente cancellato da Google:

https://www.ifanews.it/consulenza-e-banche-labete-della-discordia

https://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/ProcANL/ProcANLscheda17143.htm