L`outlook dell`Ocse delinea i rischi per l`Italia e la moneta unica
Ecco una sintesi completa delle principali considerazioni emerse dall`Economic Outlook dell`Ocse.
- La crisi nell`eurozona è diventata più seria recentemente, e resta la più importante fonte di rischio per l`economia globale». Lo scrive il capo economista Ocse, Pier Carlo Padoan, Nell`area euro, continua Padoan, «la fiducia rimane debole o è addirittura in calo, i mercati finanziari sono di nuovo volatili, e il deleveraging è a malapena cominciato. L`impatto del riassetto fiscale sulla crescita può essere significativo». Inoltre, aggiunge, «i recenti eventi hanno ulteriormente aumentato i rischi di svolta in negativo. Le elezioni in un numero di Paesi dell`area euro hanno segnalato che la stanchezza per le riforme sta crescendo e la tolleranza per gli aggiustamenti fiscali potrebbe aver raggiunto un limite». «Con l`aspettativa di un area euro senza crescita nel 2012, ma con una recessione in diversi Paesi per il 2012 e 2013 - scrive ancora il capo economista Ocse - una combinazione di fragilità fiscale durevole, disoccupazione in crescita e sofferenza sociale potrebbe accendere un contagio politico e reazioni avverse dei mercati. Sviluppi drammatici in alcuni Paesi potrebbero accelerare il processo». Se così fosse, conclude, uno scenario negativo «potrebbe materializzarsi ed estendersi al di fuori dell`area euro, con conseguenze molto serie per l`economia globale. Per evitare uno scenario di questo tipo, servono azioni intraprese sia a livello nazionale che sovranazionale». (Ansa)
- «L`economia globale sta, di nuovo, cercando di tornare alla crescita» ma «lo sta facendo a diverse velocità, con Stati Uniti e Giappone che crescono più in fretta dell`area euro. Le prospettive per l`economia globale sono un pò migliori rispetto a sei mesi fa - spiega il rapporto Ocse - con i rischi immediati di svolta in negativo nell`area euro, associata con default sovrani e fallimenti delle banche sistemiche, che è stata contenuta fino ad ora dall`azione politica». Eppure, «le fragilità rimangono». Per questo, afferma l`organizzazione, «lo spazio per respirare che si è creato dev`essere usato per stimolare la fiducia che l`aggiustamento economico richiesto per risolvere in modo durevole i problemi di solvibilità soggiacenti e gli squilibri alla radice della zona euro sia prossimo». (Ansa)
- L`economia italiana è in recessione a causa della debolezza generale dell`economia europea e per le conseguenze immediate delle misure di consolidamento fiscale. Il declino «proseguirà probabilmente anche nel corso dell`anno prossimo» mentre la ripresa potrebbe partire «verso la fine del 2013». Dalla fine del 2011 «l`Italia ha avviato significative riforme strutturali e allo stesso tempo sta realizzando progressi nel consolidamento delle finanze pubbliche». L`Italia «ha risultati favorevoli per numerosi parametri di benessere, come mostra il fatto che ha performance vicine alla media in molti indici», ma non mancano i punti dolenti, in particolare in materia di occupazione, livello di educazione e soddisfazione sulla propria vita. È quanto rivela il `Better life index` dell`Ocse, rinnovato e aggiornato in occasione del Forum annuale. Per quanto riguarda il lavoro, il nostro Paese si colloca in fondo alle classifiche Ocse sia sull`occupazione, al 34/o posto su 36 Paesi esaminati, con il 57% di persone in età attiva occupate, che sulla disoccupazione di lungo termine (che mette in testa chi ha il valore pi— basso), al 28/o posto con una percentuale del 4,08%, ben al di sopra della media Ocse, del 3% circa. Migliora, però, la situazione dei contratti a termine, che sono attualmente il 7% del totale, contro il 10% di media. Un dato che, scrive l`Ocse, «suggerisce che l`Italia abbia avuto successo nello stabilizzare i contratti e nel favorire quelli a tempo indeterminato». Sul tema educazione, l`Italia si colloca al di sotto della media su due dei tre parametri principali: la riuscita scolastica, dove il nostro Paese è 28/o su 36, con il 54% degli adulti tra 25 e 64 anni che hanno ottenuto un diploma di scuola secondaria superiore, e le competenze degli studenti, 27/o posto con un punteggio di 486, contro 497 di media Ocse. Ultimo punto dolente, la soddisfazione rispetto alla propria situazione. Secondo i dati dell`indice Ocse, gli italiani danno alla propria vita un voto medio di 6,1 su 10, collocando il nostro Paese al 26/o posto su 36, e al di sotto della media dei Paesi membri. Il giudizio è poco differente tra uomini e donne (6,1 contro 6), ma cambia considerevolmente a seconda della fascia socio-economica: nel 20% inferiore il voto medio assegnato è di 5,6, mentre nel 20% superiore arriva a 6,4. Buone notizie, invece, sul fronte della salute: con un`aspettativa di vita media di 82 anni, l`Italia è 4/a tra i Paesi Ocse, grazie in particolare a un tasso di fumatori inferiore alla media e una percentuale di obesi «bassa» rispetto a molti altri Paesi, anche se «più elevata tra i bambini». Il principale rischio per l`Italia è che «nonostante la chiara intenzione del governo di proseguire sulla via del consolidamento di bilancio, gli effetti di contagio relativi alla debolezza della zona euro potrebbero provocare più alti tassi di interesse sul debito pubblico». (Ansa)
- «Negli Stati Uniti, la crescita dovrebbe continuare a rafforzarsi, mentre la fiducia è in ripresa sia per le aziende che per le famiglie». Lo scrive il capo-economista Ocse, Pier Carlo Padoan, nell`introduzione all`Economic Outlook. Secondo le stime Ocse, il Pil Usa crescerà del 2,4% nel 2012 e del 2,6% nel 2013, più rapidamente della media. La crescita negli Usa, scrive l`Ocse, dovrebbe accelerare gradualmente nei prossimi due anni, «in uno scenario di condizioni finanziarie corroboranti e politica monetaria accomodante». Ciononostante, «lo slancio della ripresa resterà probabilmente modesto, con un impatto sull`attività economica del riassetto di bilancio in corso e degli aggiustamenti prolungati del mercato immobiliare, e con il gap negativo della produzione che si restringerà solo lentamente nel 2013».