L`Oro Verde: il metallo del futuro!

Da qualche tempo, stiamo assistendo a dei fenomeni di mobilitazione e iniziative, spesso collettive, nelle industrie dell’ambiente che vogliono promuovere un tipo di oro pulito. Differenti etichette si fanno << concorrenza >>, ma non sono tutte così legittime, non perseguono tutte le stessi gli valori, e non hanno tutte lo stesso << peso >>. Alcune etichette perseguono il rispetto dei diritti umani piuttosto che quello dell’ambiente, e viceversa. Così, l’etichetta Oro Verde difende un oro pulito e promuove un’estrazione non inquinante, cioè senza mercurio né cianuro.

L’obiettivo di queste etichette è proteggere l’ambiente per permettere alle attività agricole di continuare a svilupparsi. La zona d’influenza di questi marchi dai valori alquanto rispettabili resta tuttavia ancora molto localizzata (in questo caso nella regione di Chocò, in Colombia). Altre carte ed etichette, invece, mettono l’accento sulle condizioni lavorative in seno alle estrazioni minerarie. Esse perseguono quindi un commercio dell’oro equo e il rispetto di alcune norme sociali, economiche e ambientali. L’uomo è la prima preoccupazione per quest’etichette (come Fairtrade and Fairmined gold certification o FLO-CERT): parità dei sessi, sicurezza, divieto di far lavorare i bambini sono alcuni dei criteri essenziali per riuscire ad ottenere questa certificazione.

Esistono anche delle reti che raggruppano differenti industrie minerarie che promuovono un << oro sostenibile >> (o << sustainable gold >>) come ad esempio Solidaridad Network che difende tra le altre cose un programma e un impegno sul mercato dell’oro in diverse parti del mondo (le Ande, l’America Centrale, l’America Latina, i Paesi Bassi e l’Africa occidentale). Questo programma è una risposta alle ingiustizie sociali e i danni ambientali del settore minerario.
Da notare anche l’iniziativa Artminers, un’organizzazione senza scopo di lucro che valorizza l’uso di tecnologie particolari nei processi di estrazione dell’oro. L’organizzazione ha ottenuto il sostegno finanziario della Banca Mondiale per il suo progetto di estrazione senza mercurio.
Tutte quest’etichette, carte, certificazioni chiamate comunemente con l’appellativo di << oro verde >> non sono dunque tutte uguali ed è quindi importante conoscerne l’origine. Non esiste una sola forma di oro verde ed esse non sono tutte sinonimo di eco-responsabilità.
L’oro verde è spesso associato, a torto, all’oro riciclato. Il riciclaggio dell’oro non è altro che la rifusione del metallo. Questa è più o meno la principale fonte di guadagno di quei negozi specializzati nell’acquisto e vendita di oro. Il minimo che possiamo dire è che il riciclaggio di quest’oro non ha nulla di molto lodevole e comporta un’immagine sordida e poco lusinghiera del metallo giallo... Le persone che si recano in questi negozi hanno spesso bisogno di liquidi e sono pronte a svendere i propri gioielli familiari (quando non si tratta di denti in oro...). Sono quindi molto lontani dai valori ecologici!

L’estrazione pulita: un processo controllato passo dopo passo.
Esistono delle vere e proprie iniziative che cercano di sviluppare e democratizzare l’estrazione pulita come ad esempio la carta << Clean Extraction >>. Questa carta nasce dalla cooperazione tra AuCoffre.com e la raffineria svizzera Valcambi. Essa si basa su 3 principi essenziali:
- Estrazione con il minimo impatto sull’ambiente (senza mercurio né cianuro);
- Rispetto delle condizioni sociali e salariali dei lavoratori;
- Divieto di far lavorare i bambini.
Informazione, sensibilizzazione e responsabilizzazione dei consumatori sono il primo obiettivo di questa carta. E’ esattamente ciò che ha sedotto Benoit Derenne, cliente di Gold & Forex International e Direttore di una Fondazione per le Generazioni Future, che è rimasto davvero stupefatto dalla carta e dalla Vera Valor, prima moneta etichettata << Clean Extraction >> per i valori ch’essa difende.
Lo scopo di tale estrazione pulita è quello di garantire e certificare la tracciabilità della moneta (in questo caso la Vera Valor) durante tutte le tappe di produzione: dalla miniera alla coniazione! Paul McGowan, responsabile dello sviluppo internazionale di AuCoffre.com e Direttore Generale di LinGold, aveva già sottolineato l’importanza della catena di produzione pulita durante la sua visita nell’industria di Valcambi nell’ottobre del 2011. Bisogna capire che la carta Clean Extraction non è un’etichetta illusoria né un certificato di buona coscienza: l’insieme dei processi dell’estrazione pulita viene meticolosamente controllata da revisori indipendenti.
La catena di produzione di Valcambi è dunque oggetto di verifiche da parte di Stewart Group Global, fornitore di servizi d’ispezione e analisi dei metalli. La lista d’ispezioni effettuata da quest’azienda è edificante e accredita al 100% la carta Clean Extraction. Il ruolo del revisore indipendente, che approva tutte le tappe della produzione, attesta la serietà e l’impegno di AuCoffre.com e Valcambi.
Lo sviluppo dei principi di questa carta è un obiettivo molto importante nel settore dell’oro, e non c’è alcun dubbio sul fatto che è su questo che si fonderà il mercato dell’oro in futuro, poiché questo settore ha bisogno di rinnovarsi e rispettare i diritti umani e l’ambiente.

Articolo su gentile concessione del blog Lingoro.net

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