LO SCENARIO E' CAMBIATO...

LO SCENARIO E' CAMBIATO...

Milano, 18 marzo 2023. Di Fabrizio Brasili, esprto di Scenari e Mercati Finanziari

Gli USA stampano autonomamente la loro moneta, a differenza per esempio, dell'Italia che non e ' autorizzata a farlo, e che è
l' anello più debole, anche per altri e ben noti motivi.
Corruzione ed Evasione fiscale, in primis.
Possono quindi soccorrere (quasi) illimitatamente, le banche in sofferenza oltre che i cittadini come accaduto con la Pandemia....noi no!
Chi veramente soffre e soffrirà è il Re Dollaro, che in questi frangenti e da più di una settimana rimane, per gli attenti analisti e non solo, spiegabilmente bloccato in range strettissimo, fra poco meno di 1,06 e poco più di 1,07, senza infamia e senza lode.
Da una parte, sotto gli 1,06 viene sospinto, ed acquistato, come bene rifugio e quindi, in rafforzamento, e dall' altra, dalla messa in circolazione di maggior moneta e relativa debolezza, per il debito pubblico che continua ad aumentare.
Qui si che la manovra sui tassi può incidere a favore di una o dell' altra direzione.
Prima o poi negli USA, i nodi verranno al pettine, ed i mercati correggeranno questi livelli ancora esuberanti, anche in previsione delle Elezioni Presidenziali del 2024.
Pensando a brevissimo ed al massimo a breve medio termine,  ci sembra  plausibile un raggiungimento appunto a brevissimo, di area 30500/600 del Dow, e di 3820/30 dello SP500. Ed ancora più i 10500/600 del Nasdaq.
Per il breve/medio termine rispettivamente anche sotto i 29500, 3650 e 10.000. 
I contraccolpi maggiori li avrà il Petrolio WTI, che uscito dal supporto di 70/72, più che dalle resistenze 78/80, come da nostre precedenti, e sempre comunicato nella nostra lettera ai lettori abbonati ogni giorno, rimarrà ancora debole con un range fra 62/63 e 66/67 dollari, fino ad un difficile, questa volta,  accordo Opec.
Ed anche in parte, li subirà Argento (che viaggia però contrarian) che da poco sotto i 20 dollari è pervenuto ad oltre 22,50 da inizio di questo mese e che dovrebbe restare in range fra 19,50/20 e 22,50/23, con un molto più affidabile comportamento, che il supervolatile petrolio.
FTSE MIB 
Per il nostro mercato, la situazione si fa ancora più critica, visto che non potrà attingere da una risorsa come la stampa illimitata di euro, e sottostare ai diktat dell' Europa, che ormai viaggia per lo meno a due velocità diverse.
Dopo le varie banche  USA fallite, di cui abbiamo ampiamente scritto (ma sempre in una forma diversa e light, rispetto all Italia... Chapter Eleven, cioè Capitolo 11), che potrebbero presto fallire, siamo pervenuti ad inizio settimana, geograficamente,  molto vicini a noi con il Credit Suisse. Attenzione!
Ed anche qui , con altra filosofia (un puro e semplice prestito) la Banca Centrale  Svizzera, è intervenuta ad irrorare intanto  con ben 50 miliardi di franchi detta  banca, che nel frattempo era andata, per la prima volta nella sua storia, sotto i 2 franchi!  
Non assomiglia molto, questa storia, a qualche ex importante banca della Toscana, sia nei modi, nei tempi ed anche nell' attuale prezzo!?
Il nostro future Giugno, che ha rilevato il testimone a quello di Marzo, e che sarà per molto tempo la vera bussola da monitorare, è andato millimetricamente a testare per ben 2 volte il minimo 2023 di 24800/24850, che rotto, ci porterebbe diritti diritti sull' altrettanto supporto, che è stato per settimane una fortissima resistenza nel 2022, ed anche qui ci limitiamo a rimanere nel brevissimo e breve medio termine.
Accenniamo ancora, però, che per tutto il 2023 ed i primi mesi del 2024, il mercato potrà essere negativo, appesantito da quello che saranno i "cigni grigi", come, aumento dei tassi, inflazione, recessione, tutti appunto, prevedibili.
Allora potremo tranquillamente raggiungere anche i minimi del 2022.
Se si dovesse verificare anche un solo "cigno nero", e speriamo vivamente di no, allora anche i minimi del 2020.
Saipem&ENI
Saipem e' in pratica ritornata, sui suoi passi ed in area 1,15/1,20 di un mese fa, sgonfiandosi dagli 1,50/1,55.
Qualcuno sarà di certo rimasto con il cerino in mano, facendo pure, su un titolo così volatile e speculativo, quello che non dovrebbe mai fare, fare media al ribasso.
Il coltello dall' alto, da non prendere mai al volo.
Titolo del settore oil, e relative e complicate variabili, non adatto anche per il solo trading.
ENI invece, come sempre scritto sia su queste colonne, che su altri quotidiani online e non, e più tracciabile, regolare e quasi sempre correlata al petrolio, anche per il dividendo.
La maggior capitalizzazione del nostro indice principale.
Spread inesistente fra denaro e lettera e con le dovute proporzioni, anche di liquidità sulle sue opzioni.
Prima di riiniziare un accumulo, qui si a piramide rovesciata, attendere per lo meno il raggiungimento di area 11,50 e poi fino 10,50. Coperto sempre, su strappo dai  prezzi attuali,12/12,50, con vendita di opzioni c Settembre Dicembre  Call 13/14.
Titoli
Questa, paradossalmente, può essere la più difficile, poiché ora non dovrebbe essere il momento ed il timing giusto o corretto, per iniziare ad accumulare.
I portafogli dei nostri lettori abbonati, sono in gran parte, scarichi di titoli azionari, tranne quelli sottovalutati ieri e dal 2022 ed ancora oggi.
Quindi i tre maggiori indiziati sono sempre Telecom rnc, Leonardo e Stellantis.
Ma poi anche EL.EN, Valsoia, Centrale del latte.
E Moncler, Cucinelli, Piquadro.
Per i prezzi di entrata, iniziare comunque con piccole quantità a partire dal raggiungimento dei minimi 2022 del nostro FTSEMIB. Non usare, per detti titoli, le opzioni a copertura se non otm , out the Money, scadenza lunga, ad eccezione di Stellantis.