L'ITALIA DOVREBBE ESSERE UNO DEI MOTORI ALLA GUIDA DELL'ECONOMIA MONDIALE

Giannina Puddu, 5 novembre 2023.

Steve Bannon, ex Capo stratega alla Casa Bianca, ex amministratore Delegato della campagna presidenziale di Donald Trump, ex "consigliere senior del presidente" dopo la sua elezione, era stato ospite de La7 nel 2019.

In quell'occasione, aveva tracciato un quadro sintetico della condizione italiana, in ambito UE e globale.

Nel 2020, era stato travolto da accuse federali e Trump gli aveva concesso la grazia negli ultimi mesi del suo mandato presidenziale.

Erano seguite nuove accuse statali per le quali, il processo a carico di Bannon, inizierà nel maggio 2024.

Abbiamo digerito, da tempo, che l'arma giudiziaria è, ormai, una delle tante su cui si fa leva nelle ciniche contese politiche, quindi, la considero variabile neutra.

Resta l'impietosa analisi che aveva fatto Bannon nel 2019, relativa all'Italia e tutt'ora attuale.

Non si discute l'Italia che è stata e ciò che gli italiani sono stati capaci di fare e che, potrebbero ancora fare, se non fossero sistematicamente azzoppati, mentre sono in corsa, dall'esterno e dall'interno.

In questi giorni, il nostro Presidente del Consiglio Meloni ha citato Enrico Mattei quale fonte di ispirazione del suo Governo.

Mi chiedo come avrebbe gestito, Enrico Mattei, per esempio, l'assalto della speculazione eolica che sta devastando i nostri territori che l'attuale Governo pare ignorare nei suoi effetti catastrofici per l'ambiente e per le società coinvolte, con grande vantaggio per le idrovore multinazionali straniere.

Per l'ambiente che si vorrebbe proteggere con queste che appaiono soluzioni al contrario.

E quale visione avrebbe avuto, Mattei, della transizione energetica in atto e dell'adeguatezza dei mega impianti eolici, fissato l'obiettivo green.

Così come dei tappeti infiniti di impianti fotovoltaici che stanno sottraendo vaste porzioni di terra ai nostri agricoltori, già stremati dalle condizioni imposte dall'UE.

Con la Germania, nel contesto UE, stiamo pagando i prezzi più alti per la causa ucraina, mentre è certa anche la condizione di credit crunch con le banche che tagliano i finanziamenti vitali alle nostre piccole e medie imprese, premesso che, come ricorda CGIA di Mestre, le realtà imprenditoriali con meno di 20 addetti rappresentano il 98% delle aziende in Italia.

Credit crunch dettato da cause esogene: aumento dei tassi di interesse imposto dalla Bce, frenata del Pil nazionale a causa dell'aumento del prezzo delle fonti di approvvigionamento energetico, ridotta liquidità a disposizione delle banche che devono restituire alla Bce i fondi Tltro (altri 174 miliardi di euro entro settembre 2024) con contestuale diminuzione della raccolta.