I Paesi dove sono più diffuse le imitazioni sono Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti dove - denuncia la Coldiretti - appena il 2 per cento dei consumi di formaggio di tipo italiano sono soddisfatti con le importazioni di formaggi made in Italy, mentre per il resto si tratta di imitazioni e falsificazioni ottenute sul suolo americano con latte statunitense in Wisconsin, New York o California. Ma a preoccupare sono anche le tendenze di Paesi emergenti come la Cina dove il falso Made in Italy è arrivato prima di quello originale e rischia di comprometterne la crescita.
Se in alcuni casi l`«inganno» è particolarmente evidente con l`offerta nei menu di «specialità italiane» come gli spaghetti alla bolognese completamente sconosciuti nella città emiliana in altri è più difficile da scovare perchè riguarda gli ingredienti di piatti dal richiamo familiare. Le imitazioni del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano sono con il Parmesan la punta dell`iceberg diffuso in tutto il mondo, ma c`è anche - sottolinea la Coldiretti - il Romano prodotto nell`Illinois con latte di mucca anzichè di pecora, il Parma venduto in Spagna senza alcun rispetto delle regole del disciplinare del Parmigiano Reggiano o la Fontina danese e svedese molto diverse da quella della Val d`Aosta, l`Asiago e il Gorgonzola statunitensi o il Cambozola tedesco imitazione grossolana del formaggio con la goccia. E non mancano casi di imitazione tra i prodotti simbolo della dieta mediterranea come il Pompeian olive oil che non ha nulla a che fare con i famosi scavi, ma è prodotto nel Maryland, o quello Romulo dalla Spagna con la raffigurazione in etichetta di una lupa che allatta Romolo e Remo. Spaghetti napoletana, pasta milanesa, tagliatelle e capellini milaneza prodotti in Portogallo, linguine Ronzoni, risotto tuscan e polenta dagli Usa e penne e fusilli tricolore Di Peppino prodotti in Austria sono alcuni esempi di primi piatti taroccati mentre tra i condimenti risaltano i San Marzano: pomodori pelati «grown domestically in the Usa» o i pomodorini di collina cinesi e la salsa Bolognese dall`Australia. Non sfugge al tarocco anche il vino simbolo del Made in Italy come il Chianti «clonato» nella Napa Valley in California.
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