L'INDAGINE SU URSULA VON DER LEYEN. LO STORICO LEGAME TRA L'UE E IL CARTELLO DELL'INDUSTRIA FARMACEUTICA
Giannina Puddu, 23 novembre 2022.
Non è notizia di oggi la notizia dell'indagine aperta a carico di Ursula Von Der Leyen, ma è notizia che è bene diffondere in attesa degli urgentissimi chiarimenti necessari.
Anche perchè, di questa notizia, si è data scarsa diffusione mentre è questione delicatissima che rimanda, tra l'altro, al quesito sull'utilità della ridondante ramificazione istituzionale in ambito UE di cui conosciamo il Parlamento dell'Unione, il Consiglio dell'Unione Europea, il Consiglio Europeo, la Commissione Europea sottratta, quest'ultima, alla valutazione dei Popoli UE e, al contempo, dotata del massimo potere in sede UE.
Inoltre, tali istituzioni sono integrate, nelle loro attività, da la Corte di giustizia dell'Unione europea, la Banca Centrale Europea, la Corte dei Conti Europea.
Ma, la Commissione Europea è il principale organo esecutivo dell'UE e di questa sua peculiarità, ci rendiamo conto ogni giorno.
E proprio sulla Commissione UE, che tutto decide e che tutto ordina, pende un'indagine.
La Procura europea (EPPO) conferma di avere un'indagine in corso sull'acquisizione di vaccini COVID-19 nell'Unione europea. Questa eccezionale conferma arriva dopo l'altissimo interesse del pubblico. Nessun ulteriore dettaglio sarà reso pubblico in questa fase.
In parallelo, La Corte dei Conti Europea aveva dichiarato che la Commissione rifiutava la trasparenza sui dettagli del ruolo personale di Von Der Leyen nel contratto Pfizer.
Fin dall'aprile 2021, il New York Times aveva riferito per la prima volta di messaggi scambiati tra Von Der Leyen e il CEO di Pfizer Albert Bourla quali accordi preliminari e privati (e secretati!!!) propedeutici alla conclusione del più grande contratto di approvvigionamento di vaccini dell'UE, con 1,8 miliardi di dosi di vaccino BioNTech/Pfizer e un costo totale pari a 35 miliardi di euro.
Appare come storia nuova e senza radici.
Invece....
Il primo presidente della comissione fu Walter Hallstein, che si impegnò per affermare l'autorità della Commissione e la sua autonomia dagli stati membri.
Già!!!
Il 1 gennaio del 2010, fu pubblicato per la prima volta, il libro dal titolo "The Nazi Roots of the 'Brussels EU", scritto da Matthias Rath, Paul Anthony Taylor, Aleksandra Niedzwiecki e August Kowalczyk ex prigioniero nel campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz, con il numero 6804.
Il testo contiene copie di documenti storici inediti provenienti da archivi internazionali e che riscrivono la storia.
The Nazi Roots of the 'Brussels EU' dimostra che gli architetti chiave dell'Unione Europea furono reclutati tra gli stessi tecnocrati che avevano precedentemente progettato i piani per un'Europa post-seconda guerra mondiale sotto il controllo dei nazisti e il famigerato cartello farmaceutico e chimico della IG Farben.
Le radici ci sono e ce le hanno taciute.
Ciò che tali "architetti" non riuscirono ad ottenere con le bombe, durante le due guerre mondiali, organizzarono con altri mezzi, in apparenza meno cruenti e paradossalmente ancora più efficaci nel perseguimento dei loro fini di dominio.
Si legge nel libro che L’Unione Europea a Bruxelles non si basa sui principi fondamentali di libertà e democrazia, ma agisce come una dittatura.
I commissari della Commissione europea e il suo presidente non sono stati eletti dal popolo, ma dagli interessi delle multinazionali.
L’UE ha origini naziste, a partire dai suoi primi padri fondatori: Walter Hallstein fu il giurista nazista che stabilì le leggi per sottomettere le nazioni europee conquistate da Hitler.
In effetti, Walter Hallstein è stato uno dei padri fondatori dell’Unione Europea e fu il primo presidente della Commissione Europea.
Gli autori provano, con documenti alla mano, che gli architetti della EU venivano reclutati tra quei tecnocrati che avevano già pianificato una Europa post bellica, sotto la coalizione del cartello nazista.
Per nove anni, dal 1958 al 1967, Walter Hallstein fu l’architetto principale della costruzione dell’Unione Europea, comandando un esercito di migliaia di burocrati che sfuggivano al controllo democratico.
Hallstein si era laureato al “Kaizer Wilhelm Institute” di Berlino, finanziato dalla IG Farben.
Era stato membro dei Rechswahrer (una associazione nazista di protettori della legge).
Nel 1938, Hallstein rappresentò il governo nazista, in negoziati con i fascisti in Italia, in merito alla cornice legslativa riguardante una piu’ estesa dittatura in Europa.
Hallstein:
L’ordine legale dello stato dittatoriale (il Fuhrerstaat – lo Stato del Fuehrer o la Grande Germania) ha il compito di proteggere la integrità, la salute e la salute razziale delle sue genti...
La razza suprema deve essere particolarmente protetta dalla razza ebrea, eliminandola dalla società una volta per tutte.
Tali negoziati si svolsero a Roma dove Hallstein ritornò successivamente con la veste di “padre” di una Europa “democratica”.
La Interessen-Gemeinschaft Farbenindustrie (abbreviato I.G. Farben), fu la maggiore fonte finanziaria del Partito Nazionalsocialista di Hitler.
Un cartello industriale fondato nel 1926 che assunse il compito di assicurare, alla Germania, il monopolio della produzione chimica mondiale.
Ne fecero parte; la Bayer, la Basf, la Hoechst, l’Agfa, la Cassella, la Huels, la Kalle e molte altre società minori.
Mislav Kolakušić, avvocato, politico e giudice croato, membro del Parlamento Europeo, ha dichiarato che:
L' acquisto di 4,5 miliardi di dosi di vaccino covid-19 per 450 milioni di cittadini dell'UE è il più grande scandalo di corruzione della storia dell'umanità.