Fidelity: una voce fuori dal coroMilano, 10 Luglio – Questa mattina l’indice Shanghai Composite ha chiuso con un rialzo del 4,5%, proseguendo il rimbalzo del 5,8% di ieri - il miglior risultato dal 2009 – che a sua volta seguiva il calo del 5,9% registrato mercoledi. Cosa sta accadendo in Cina?Cosa sta avvenendo sul mercato cinese Negli ultimi mesi il mercato delle azioni cinesi onshore (A-Shares) ha risentito di episodi di volatilità sia al rialzo che al ribasso. La fase ascendente iniziale è stata favorita dalla spinta del Governo, interessato a incentivare la partecipazione degli investitori locali al mercato azionario cinese ed è stata sostenuta sia dallo Stock Connect - che ha dato accesso agli investitori cinesi al mercato delle `H-share` di Hong Kong - sia dalle operazioni di margin financing, cioè l’indebitamento per l`acquisto di titoli a leva. Tuttavia, dopo l`andamento molto favorevole dell`ultimo anno, a giugno è iniziata una correzione di alcuni dei titoli più speculativi e con bilanci poco brillanti che erano stati fra i principali beneficiari della faserialzista di aprile e che avevano raggiunto in quel periodo valutazioni eccessive rispetto ai loro fondamentali.
La recente ondata di vendite è, invece stata dovuta a fattori più tecnici, in quanto legata all`implementazione di azioni volte a contenere il margin financing grazie al quale molti di questi titoli erano stati acquistati a leva. Questo ha portato a oscillazioni rilevanti a seguito della chiusura di gran parte di queste posizioni a leva. E’ importante fare chiarezza. L`economia e il mercato azionario cinesi sono due cose differenti e generalmente non correlate. Negli ultimi anni, ad esempio, le piazze azionarie hanno evidenziato un andamento non in linea con la crescita economica. I fondamentali economici sono determinati da a)rallentamento della crescita del PIL a fronte della maturazione dell’economia del paese; b) le riforme volte a ribilanciare l`economia verso i consumi interni. Quando si parla del `mercato cinese` è opportuno indicare chiaramente ciò a cui ci si riferisce. Esiste un mercato cinese offshore costituito dai titoli quotati a Hong Kong. L`indice MSCI China, il benchmark per la maggior parte dei fondi UCITS, si riferisce unicamente a questo mercato. Vi è poi un mercato statunitense di ADR cinesi, in particolare di società tecnologiche come Alibaba e Baidu, le quali non sono ancora incluse nell`MSCI China, ma lo saranno entro fine anno. Vi sono infine i due mercati azionari onshore di Shenzhen e Shanghai (i mercati delle `A-share`). L`investimento nelle A-share quotate sui mercati onshore di Shenzhen e Shanghai era un tempo precluso agli investitori esteri, ma è poi diventato gradualmente accessibile, prima attraversol`attribuzione di quote agli investitori istituzionali esteri qualificati (QFII) e successivamente attraverso il collegamento delle borse di Hong Kong e Shanghai attraverso lo Stock Connect. La forte crescita registrata dal mercato azionario onshore dalla metà del 2014 è stata trainata dalla politica monetaria espansiva adottata dal Governo abbinata all’entusiasmo degli investitori privati, incoraggiati in questo dal governo che desiderava stimolare la domanda interna attraverso l`effetto ricchezza e incoraggiare le società a sostituire il debito con capitale azionario per ridurre il livello complessivo di indebitamento nel sistema. Questi investimenti si sono fondati in molti casi sul margin financing. In una certa misura, questa crescita accelerata ha interessato anche il mercato di Hong Kong (HShare) poiché gli investitori locali hanno spinto al rialzo le A-Share. Il premio che questi titoli hanno acquisito rispetto alle H-Share equivalenti ha infatti indotto gli investitori cinesi a puntare anche sul mercato offshore. Questo fenomeno, tuttavia, ha riguardato un settore circoscritto. Le azioni che hanno registrato il rally maggiore hanno tipicamente dimensioni ridotte e una bassa liquidità, e sono più inclini a repentinimovimenti rialzisti. Proprio questa tipologia di titoli è preponderante nel mercato di Shenzhen e nel suo secondo indice, il Chinext. I titoli delle imprese a grande capitalizzazione e con una maggiore liquidità non hanno registrato un balzo in avanti altrettanto ampio e dunque anche la correzione è stata di minore entità. Hong Kong non è rimasta immune alle tensioni, ma l`arretramento non è stato così ingente in termini percentuali. Il mercato azionario di Hong Kong è attualmente ipervenduto e offre dunque ottime opportunità. Prima di tutto va considerato che la volatilità di questi giorni non deriva da cambiamenti neifondamentali dei titoli, ma proprio da un’azione del governo di Pechino volta a contenere la portata del margin financing grazie al quale molti di questi titoli erano stati acquistati a leva, ed evitare il formarsi di bolle. Questo si inserisce in una tradizione ormai consolidata di “interventismo” del governo quando si ra
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