LIMITI DI SOGLIA DELL'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO. IL 7 AGOSTO, UN DPCM MELONI POTREBBE ELEVARLI. CONSEGUENZE SULLA NOSTRA SALUTE?

LIMITI DI  SOGLIA DELL'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO.  IL 7 AGOSTO, UN DPCM MELONI POTREBBE ELEVARLI. CONSEGUENZE SULLA NOSTRA SALUTE?

Milano, 4 agosto 2023. Di Cristina Gallini

Lunedì 7 Agosto 2023, per disposizione del Ministro Adolfo Urso (MiMit), con avallo di Schillaci (Salute) e Fratin (Ambiente), il Governo Meloni con un DPCM, scavalcando tutto l’iter parlamentare, potrebbe innalzare i limiti di soglia d’inquinamento elettromagnetico da 6 V/m a 24 o 30 V/m.

Tutto ciò a pochi giorni di distanza dal NO netto alla richiesta, avanzata da Alleanza Italiana Stop 5G e ISDE, di inserimento nei LEA (livelli essenziali di assistenza sanitaria) delle patologie da elettro sensibilità, negando quindi il riconoscimento di diritti e assistenza, ai malati di Elettro-ipersensibilità (EHS).

Secondo il Ministero del Salute i dati ad oggi disponibili non consentirebbero di stabilire il nesso causale tra l’esposizione ai campi elettromagnetici e l’elettro-ipersensibilità, e sarebbe necessaria un’adeguata ricerca clinica.

Ci si chiede, a questo punto, da chi dovrebbe essere portata avanti questa ricerca clinica, dato che tutte le ricerche, e sono tante, sia italiane che internazionali, fino ad ora fatte, non sono state minimamente prese in considerazione.

Seriamente minacciati sono la salute pubblica e l’ambiente per favorire enormi interessi economici e militari.

Per elettro sensibilità, o ipersensibilità (E.H.S.), si intende la conseguenza di un’eccessiva esposizione a campi elettromagnetici, in alta o bassa frequenza.

I campi elettromagnetici si distinguono, a seconda della loro intensità, in radiazioni ionizzanti e non-ionizzanti.

La pericolosità delle radiazioni ionizzanti (raggi gamma, raggi X, anche una porzione ad alta frequenza degli ultravioletti dello spettro elettromagnetico…) è universalmente riconosciuta, mentre la pericolosità delle radiazioni non-ionizzanti (gli ultravioletti, la luce visibile, l’infrarosso, le microonde, le onde radio e le radio frequenze a bassa frequenza) è accertata ma non riconosciuta universalmente.

Elettro sensibilità è un termine inappropriato per una patologia così tanto più estesa ed invalidante di come si vorrebbe lasciar credere.

Quando le persone si accorgono delle reali cause delle loro patologie le loro vite sono, spesso, ormai rovinate, trovando poche informazioni e ancor meno supporto e soluzioni.

Molti scelgono il suicidio perché non più in grado di sostenere la sofferenza fisica e psicologica, senza speranza, costretti a sradicarsi dal proprio ambiente, e lavoro, per sfuggire all’elettromagnetismo.

L’idea che esista un livello di esposizione elettromagnetica sotto il quale ci si può considerare al sicuro è stata confutata con numerosi studi.

Solo per citarne alcuni:

Igor Belayev ha riscontrato effetti di risonanza magnetica sul DNA batterico ad esposizioni oltre 10,000,000,000,000,000 volte minori che la media di esposizione ad un’antenna di telefonia.

https://www.commackschools.org/Downloads/2018%20Belpomme%20thermal%20and%20non-thermal%20health%20effects%20(1).pdf

In Francia, Roger Santini scoprì che quanto più le persone vivono in prossimità di un’antenna cellulare, tanto più aumentano patologie come nausea, mancanza di memoria, disturbi neurologici.

https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1081/jbc-120020353

Olle Johannson e Orjan Halfberg mostrarono l’aumento di patologie polmonari e tumori in parallelo con l’aumento di esposizione a onde radio in ogni Paese da loro osservato.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15232509/

Uno studio di Leif Salford sulla barriera emato-encefalica ha dimostrato che animali esposti a segnali di antenne di telefonia mobile per due sole ore hanno subito la morte di alcune cellule cerebrali due mesi dopo l’esposizione.

Il suo studio dimostrò che ogni antenna di telefonia mobile provoca danni sia a chi fa uso di dispositivi mobili, sia a chi non ne fa uso.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12782486/

Per queste, ed altre, evidenze scientifiche, già nel 2002, oltre 3000 medici e scienziati di tutto il mondo firmarono una petizione (l’Appello di Friburgo) per richiedere maggiori restrizioni alla tecnologia wireless poiché stavano notando un drammatico aumento di alcune patologie e sintomi nei loro pazienti, tra le quali deficit di attenzione, sbalzi del flusso sanguigno, sbalzi di pressione, aritmie cardiache, infarti (anche in giovani), malattie neurologiche, epilessie, leucemie, e tumori al cervello.

L’Appello di Friburgo chiede una significativa riduzione dei limiti di esposizione, lo stop ad ulteriore espansione della tecnologia wireless (senza fili), zone libere da antenne, divieto di uso dei cellulari da parte degli infanti, divieto di uso di tecnologia wireless in scuole, ospedali, RSA, edifici e trasporti pubblici.

Rimasto inascoltato, è stato nuovamente diramato l’allarme di medici e scienziati nel 2012, in cui si denuncia, all’aumentato numero di dispositivi a tecnologia wireless (cellulari, cordless, Wi-fi, baby-monitors, radio e TV digitali, e molti altri), un parimenti preoccupante aumento di patologie mentali (depressione, insonnia, ansia, panico) e neurologiche (demenza, epilessia…), oltre che emicranie, autismo, disturbi dell’apprendimento, allergie, patologie della pelle, immunodeficienze, disturbi metabolici, tumori in generale.

https://www.avaate.org/spip.php?article2290

Con la minaccia del 5G è stato diramato un ulteriore Appello internazionale, The International Appeal Stop5G, firmato da migliaia di medici, fisici, biologi, ricercatori di tutto il mondo, accompagnato da un’ampia, seppur parziale, serie di studi che attestano la pericolosità dell’elettromagnetismo sulla salute umana ed ambientale.

https://www.5gspaceappeal.org/

A prescindere l’impatto ambientale provocato dall’enorme richiesta energetica ed emissione di CO2 che la tecnologia 5G comporta, e che non potrebbe assolutamente essere contenuta con un innalzamento dei limiti di soglia di esposizione, che si voglia o no prendere in considerazione le ricerche fino ad ora fatte sull’influenza delle radiazioni non-ionizzanti, bisognerebbe osservare il limite di precauzione, attestato sin dagli anni Settanta con la Convenzione di Barcellona, che riguarda il trattamento giuridico da riservare a prodotti e tecnologie innovative, del cui impatto di lungo periodo per la salute umana e ambientale non si abbia certezza.

In tempi in cui non c’era certezza sulla nocività dell’Amianto, l’adozione di tale principio avrebbe evitato, cinquant’anni dopo, di assistere e gestire una tragedia come il mesotelioma pleurico, con migliaia di decessi dopo dolorosissima malattia.

Come spesso dice Maurizio Martucci, Portavoce Nazionale di Alleanza Stop5G, con questa tecnologia e l’aumento dei limiti di esposizioni alle radiazioni, stiamo per essere tutti sottoposti a un Trattamento Sanitario Obbligatorio, senza possibilità di scelta e scampo.