L`ibrido della consulenza. Utopia o realtà?

Pubblichiamo integralmente una mail ricevuta in redazione e che introduce un argomento decisamente originale in materia di consulenza.

L`ibrido della consulenza. Utopia o realtà?

Credo che diatriba consulente o venditore non cesserà mai, non mi appassiona ma non mi convince chi sostiene di appartenere solo ad una di queste due categorie.

La nostra è una categoria molto ibrida, sia nell’inquadramento professionale: né liberi professionisti, né lavoratori autonomi, né dipendenti.

Fiscalmente parlando siamo piccoli imprenditori commerciali, l’espletamento dell’attività è, per le Società Mandanti, incontestabilmente legato ad una produzione commerciale, per cui di venditori, ma sappiamo tutti che se la nostra attività fosse solo quella, cesseremmo di esistere nell’arco di un breve periodo di tempo e saremmo spazzati via da un mercato che ha preso le distanze dal punto di riferimento di cui aveva più fiducia: le Banche.

Considerarci consulenti puri sarebbe un azzardo, in questo mercato ognuno vuole vantare un gradino più alto ed ognuno promuove le giustificazioni apparentemente più incontestabili a supporto della propria teoria, dal conflitto di interessi che si estrinseca nella mancanza di un mandato che rende più liberi ed attendibili, ad una supposta migliore conoscenza  di chissà quali  strumenti ed applicazioni, all’utilizzo di piattaforme che racchiuderebbero la lampada di Aladino, i tappeti volanti e l’Araba fenice.

In realtà nel mercato si muovono diverse Società o diversi venditori di piattaforme e teorie, tutti o quasi seguiamo seminari, corsi o strategie che vengono erogate dalla propria Società o da altre, da Scuole o Università, ma nessuna è esplicativa  ed esaustiva in modo totale ed omnicomprensivo, certo creano le basi per ridurre i margini di errore e migliorare la protezione degli investimenti, ognuno ci aggiunge del suo in funzione delle proprie sensibilità, conoscenze o intuizioni ma, anche questi, sono tutti spezzoni che vanno assemblati nello svolgimento dell’attività con un perimetro racchiuso tra certezza e rendimento, tra volontà di rischiare e paura di farlo, tra l’azzardo e la consapevolezza, di fronte a mercati che cambiano sempre più velocemente.

Sicuramente siamo consapevoli dell’importanza che ha il denaro nella vita quotidiana e quale maggiore valore assume nel momento in cui un individuo cessa la sua attività e deve proseguire il cammino con una pensione sempre più ridotta e deve attingere o integrare con quanto accumulato nella vita.

Sappiamo anche che ognuno è abituato ad un tenore di vita e che non vorrebbe diminuirlo nel tempo, fatte le debite differenziazioni dei livelli del tenore di vita, non certo uguale per tutti, l’incertezza del tempo di vita ed il godimento dei propri beni ma anche degli impegni e delle responsabilità verso i figli, la moglie, la compagna o il compagno, la trasmissione dei propri beni o della propria attività.

Le incertezze dei mercati, le variabili socio politiche, i beni fondamentali  e le materie prime indispensabili che, mancando, possono produrre sconvolgimenti dalle conseguenze imprevedibili o, forse, anche troppo prevedibili.

In questo mercato globale si muovono tante figure diverse, tanti guru alla Buffet o alla Soros che esprimono modi, temperamenti e filosofie diverse, prendono anche loro le giuste direzioni o le belle cantonate.

Quanto sopra per dimostrare che essere consulenti vuole dire considerare tanti aspetti diversi ma rapportati alle diverse realtà di ogni singolo cliente che necessita di indicazioni diverse e che anche noi dobbiamo arricchirci, a volte, con altre e più specifiche consulenze, per fornire i migliori suggerimenti e proporre le migliori soluzioni,  ne dimostra i nostri limiti, non solo nostri ma di ogni operatore che si  identifica in un termine generico come quello della consulenza ma, peggio sarebbe, in un mercato così vasto e ricco di singole problematiche, tradurre tutto con una semplice vendita ed essere semplici piazzisti.

Poi ognuno sceglie gli spazi che più gli compiacciono, questo vale anche per le Società Mandanti, ognuno cerca nicchie o aree estese in funzione delle proprie forze e della qualità del management, il mercato farà la sua selezione a prescindere dal titolo con il quale uno si presenta.

Ettore Becchi, Promotore Finanziario, Private Banker, Certificato €fa ™, €uropean Financial Advisor ™

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