L`Eurozona si fa marxista

Si filosofeggia nell`eurozona o siamo davvero di fronte a una nuova rivoluzione proletaria? Scherzi a parte, in funzione di un momento storico dove le certezze del modello `capitalista` classico vengono meno (puntare a un`economia che si autoqualifichi grazie ai soli utili ormai è deleterio), non sorprende certamente leggere le dichiarazioni odierne.

L`Eurozona si fa marxista

La disoccupazione `superiore all`11% nell`Eurozona` e` `un problema drammatico` che e` stato `sottovalutato`: lo ha constatato il presidente dell`Eurogruppo Jean Claude Juncker, aggiungendo durante la sua ultima audizione all`Europarlamento che `quando e` stato introdotto l`Euro avevamo promesso che avrebbe avuto effetti positivi anche sugli equilibri sociali`. E` quindi necessario affrontare il problema `con politiche attive`. Juncker e` tornato quindi a rilanciare, citando Carl Marx, la proposta di un `salario minimo in tutti i paesi dell`Euro, altrimenti si rischia di perdere la credibilita` e il sostegno dei lavoratori`.

Secondo voi si tratta di pura demagogia o questa idea potrebbe davvero avere sorprendentemente un risvolto pratico? E intanto, nel 2019, la Cina sarà la prima economia mondiale...

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