L`europa vuole ridurre dell`85% le emissioni di co2 entro il 2050
La nuova “Tabella di marcia per l’Energia” verrà pubblicata oggi dall’Unione Europea. L’impegno è quello di giungere a drastici tagli alle emissioni di co2, come manifestato più volte la Commissione Europea, che entro il 2050 intende ridurre dell’85% le emissioni di anidride carbonica (rispetto al 1990) dell’intero settore energetico. Il primo strumento con cui l’UE intende raggiungere l’obiettivo è l’efficienza energetica, ma verrò in aiuto anche la previsione che, rispetto al 2005/06, la domanda di energia primaria dovrebbe calare di circa un terzo entro il 2050. C’è anche un forte impegno sul lato delle energie rinnovabili, infatti il piano prevede che la quota di energia elettrica prodotta dalle fonti rinnovabili dovrebbe attestarsi intorno al 60% (rispetto al 10% attuale) per il 2050. La Commissione ha chiesto anche un forte taglio alle emissioni di co2 per il settore dei trasporti, i cui livelli di emissioni del principale gas serra dovranno essere inferiore del 60% rispetto ai valori del 1990.
Questa misura l’UE intende ottenerla puntando tutto sui biocarburanti (cercando di rendere disponibili quelli di seconda e terza generazione, provenienti dai rifiuti organici).
In una fase di transizione, la Commissione Europea ha espresso un’opinione favorevole all’utilizzo del gas naturale come fonte energetica. Le centrali elettriche a gas sono infatti nell’attuale sistema (che conteggia anche i costi della co2) più convenienti di quelle a carbone perché l’energia elettrica proveniente da centrali a gas è più economica e più pulita, inoltre questa scelta permette una maggior flessibilità dovuta al minor tempo di recupero dell’investimento. L’Europa però dipende dal gas naturale di Russia e Medio Oriente, per cui la sicurezza dei rifornimenti è fondamentale, motivo per cui la Commissione sta considerando di utilizzare il gas liquefatto (LNG), che può essere trasportato via mare (ma occorrono particolari infrastrutture per rigassificare il gas liquido).
Altre opzioni per ridurre le emissioni di co2 mantenendo gli attuali standard economici sono l’utilizzo della ancor costosa tecnologia definita “CCS”, che permette di catturare la co2 che fuoriesce dalle centrali a carbone. L’utilizzo del nucleare (che ha subito un forte rallentamento dopo il disastro di Fukushima) o l’investimento in una maggior efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili sono le altre possibili opzioni.
Per ridurre le emissioni globali di co2 e tentare di fermare i cambiamenti climatici in atto non basterà certo la sola Europa, ma occorre l’azione congiunta di tutti, Stati Uniti e Cina in testa.