L`Espresso, la crisi è nel settore
Il 2012 «sarà un anno molto difficile» nel corso del quale «non è prevedibile un miglioramento».
Per il presidente del Gruppo l`Espresso, Carlo De Benedetti, il quadro per l`editoria «è desolante» e nel corso dell`assemblea degli azionisti, che dà l`ok al bilancio 2011, spiega che «le difficoltà del mercato già presenti nel secondo semestre dell`anno scorso sono diventate più marcate nel primo trimestre del 2012». A quello che definisce «l`andamento deludente dei ricavi» che nel primo trimestre mostrano una flessione del 7%, «deve corrispondere - spiega - un equilibrio dei costi» che saranno posti «in tempo e costantemente ad un attento controllo».
Nel corso dell`assemblea del gruppo, presente il 70,03% del capitale, è giunto il via libera unanime al bilancio 2011 dove, come ha rilevato De Benedetti, i principali indicatori economici sono in «miglioramento sensibile» sull`anno precedente con il Ros in crescita al 13,5% e il Roe al 10,4%. L`utile netto è stato pari a 58,6 milioni (50,1 milioni nel 2010). La società ha espresso «la migliore performance del settore», spiega l`amministratore delegato del gruppo Monica Mondardini per quanto attiene fatturato e utile netto e il quotidiano `la Repubblicà è il primo per numero di copie e per lettori. Bene lo sviluppo delle edizioni digitali che ha caratterizzato l`anno passato: «oltre a un investimento strategico - afferma l`ad - è già una realta economica significativa». L`aumento in bilancio dei ricavi `diversì pari a +27% a 28,5 milioni è dovuto, precisa, alla crescita dell`attività di affitto a terzi di banda digitale terrestre televisiva (il gruppo è presente nel settore con Rete A) e ai primi sviluppi positivi degli abbonamenti ai prodotti digitali. Il 2011 si è chiuso con circa 50mila abbonamenti per tablet.