L'ESMA PUNTA I RIFLETTORI SUI COMPENSI DEI PROMOTORI FINANZIARI (OGGI CONSULENTI FINANZIARI). QUINDI SUI COSTI PAGATI DAI CLIENTI, SENZA SAPERLO.

L'ESMA PUNTA I RIFLETTORI SUI COMPENSI DEI PROMOTORI FINANZIARI (OGGI CONSULENTI FINANZIARI).  QUINDI SUI COSTI PAGATI DAI CLIENTI, SENZA SAPERLO.

Redazione, 17 novembre 2021.

ESMA ( Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) si prepara, con la consultazione in corso, offre la versione definitiva delle nuove linee guida entro il 31 marzo del 2022.

Alla luce del suo dettato, dal prossimo anno, matureranno gli effetti sulla remunerazione delle reti di distribuzione dei prodotti finanziari al pubblico dei risparmiatori e sui relativi conflitti di interesse.

I risparmiatori italiani, figurano, ancora oggi, al vertice della classifica mondiale per la capacità di risparmio e di accumulo di capitali, così come al vertice della classifica dei meno competenti nella materia finanziaria. 

Tanto che i l 25 giugno del 2020, ilPD avevapubblicato il documento “Ripartiamo, Italia”, per dare «un indirizzo chiaro per la politica industriale nel “dopo Covid”», mettendo le mani nelle finanze degli  italiani «con oltre 4.400 miliardi di risparmio finanziario ..." per cui una parte di queste andrebbe mobilitata per rilanciare gli investimenti produttivi italiani. 

Fatta la brevissima premessa, è chiaro che l' italia sia il Paese del Bengodi per tutta l'industria di creazione e di distribuzione di prodotti di investimento finanziario, italiano e molto spesso estera.

Gli italiani sono pieni di soldi e non capiscono un cacchio di finanza.

Basta dirgli che gli verranno azzerati "i costi di ingresso" e sono felici e compiaciuti per la cortesissima attenzione del venditore di turno, in filiale o fuori.

Ma, in verità, la lista delle commissioni visibili e nascoste al cliente è lunga.

  1. commissioni di gestione;
  2.  commissioni di entrata;
  3. commissioni di uscita "a tunnel";
  4. commissione di esecuzione;
  5. Commissioni di copertura;
  6. Commissioni di vendita;
  7. Commissione di interruttore;
  8. Spese di revisione (per la revisione del bilancio annuale dei fondi);
  9. Spese di pubblicazione del valore della quota; 
  10. Compenso per la banca depositaria;
  11. Spese legali e giudiziarie (per l'istituzione o le modifiche legali del fondo);
  12. Commissioni di distribuzione;
  13. costi di liquidità;

Che sommate, pesano per circa 25 miliardi l'anno sulle casse dei risparmiatori italiani con un addebito stimato medio/annuo pari al 6,8% (elaborazione fatta su dati Covip, Assogestioni, Moorningstar).

L'obbietivo di ESMA è quello di aggiornare le precedenti guida emanate nel 2013 in applicazione di Mifid 1.

Mifid 2 aveva già concluso, introducendo l'obbligo di redigere una specifica politica volta a regolamentare i sistemi di pagamento dei soggetti interni direttamente coinvolti nella prestazione dei servizi di investimento al fine di garantire il rispetto del principio di equo trattamento dei clienti e di evitare che , nelle pieghe, si radicasse l'ipotesi di conflitto di interessi.

Coinvolti tutti i cosiddetti  PRIIPs  («prodotti di investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati»), dalla loro confezione fino al processo di vendita.

Quindi:

• Fondi comuni di investimento;
• Prodotti assicurativi con un componente di investimento
• Prodotti e depositi strutturati
• Obbligazioni convertibili
• Derivati
• Prodotti emessi da SPV (le società costituite con semplice SRL e capitali ridicoli) che operano nell'ambito degli NPL , muovendo miliardi con cessioni di crediti deteriorati che mel triennio 2015/2018 ha mosso più di 170 miliardi) 

Il nostro Governo è intervenuto con il GACS (ennesimo acronimo!) che ha istituito un Fondo di Garanzia presso il MEF, con la "supervisione" di CONSAP Spa e una dotazione di soli 220 milioni.

Vero è che la garanzia si applica solo per le obbligazioni di classe BBB.

Speriamo che da marzo 2022 si apra un nuovo scenario di tutella dei risparmiatori italiani.