L'EFFETTO DAZI RAGGIUNGE I MERCATI ASIATICI

L'EFFETTO DAZI RAGGIUNGE I MERCATI ASIATICI

Giannina Puddu, 7 aprile 2025.

I dazi lanciati dal Presidente Donald Trump confermando le sue anticipazioni elettorali, si esprimono con un perfetto effetto domino che ha raggiunto i mercati asiatici.

Chi ha spinto verso la "Globalizzazione" sta sperimentando il controllo che cambia mano e ridistribuisce le carte sul tavolo del commercio globale. 

I mercati asiatici sono crollati, oggi, lunedì 7 aprile, due giorni dopo le pesanti correzioni di borsa in USA e in Europa, a causa delle aliquote più elevate che dovrebbero essere applicate  da mercoledì.

Mentre Trump ha dichiarato che non farà marcia indietro sui nuovi dazi annunciati il ​​2 aprile e che intende usare per imbastire nuovi accordi commerciali con chi, nella confusione totale, si farà avanti.

Gli USA hanno il vantaggio di un solo uomo che può decidere, anche senza coinvolgere il Congresso, bruciando i tempi e spiazzando tutti che, evidentemente, non si aspettavano la coincidenza perfetta tra le promesse elettorali e le azioni politiche successive alla nomina.

I competitors, "alleati" compresi,  sono imbrigliati in valutazioni e processi decisionali che, assorbito lo schock iniziale, dovranno decidere se adottare una reazione di gruppo e quale o solitaria coltivando il proprio vantaggio nazionale.

La Cina, che gode dello stesso processo decisionale corto, ha già pronta la sua ricetta. 

The People's Daily, portavoce ufficiale del Partito Comunista, ha scritto: "Il cielo non cadrà. Di fronte ai colpi indiscriminati delle tasse statunitensi, sappiamo cosa stiamo facendo e abbiamo gli strumenti a nostra disposizione".

La Cina ha annunciato le sue contromisure contro i dazi di Trump, tra cui i suoi dazi del 34% su tutti i beni provenienti dagli Stati Uniti, che entreranno in vigore mercoledì.

Certamente, "Il cielo non cadrà", ma sarà un altro "cielo"...

Intanto, l'indice Nikkei 225 a Tokyo ha perso quasi l'8% in apertura, recuperando a mezzogiorno con - 6%.

L'Hang Seng di Hong Kong è sceso del 9,4%, l'indice Shanghai Composite è sceso del 6,2% e il Kospi della Corea del Sud ha perso il 4,1%.

Anche i futures statunitensi hanno registrato ulteriore debolezza.

La previsione è di alta volatilità per i prossimi giorni, settimane o mesi in attesa del nuovo equilibrio che si affermerà.