Learning by doing - Consulenti, gli effetti negativi dello stress finanziario sulla famiglia e sul lavoro
Learning by doing - Consulenti, gli effetti negativi dello stress finanziario sulla famiglia e sul lavoro
Scritto per Ifanews da Gianluca D`Aronzo, formatore comportamentale e coach per professionisti della finanza.
Sarà la mia passione per i numeri, ma a volte pare che qualcuno guidi il mio indice destro facendomi cliccare su dati che, come per magia, si cercano e si ritrovano in configurazioni che lasciano ampi spazi di riflessione.
Eccone alcuni:
• Quando nascono problemi finanziari, i loro effetti emergono in primis sul posto di lavoro. (Keller & Nolf)
• Un ricerca su un significativo campione di dipendenti, dimostra che il 40% di essi attribuisce il calo di produttività allo stress legato a problemi di finanza personale. (Garman, Leech & Grable)
• Lo stress finanziario è la causa numero uno della bassa produttività dei dipendenti, del loro basso morale ed incide fino al 70% di tutti i costi sostenuti per cure mediche. (Glenn Carnathan – USA Today)
• I lavoratori trascorrono oltre 20 ore di lavoro al mese pensando a problemi di danaro. (Dr. Thomas Garman)
• L’indebitamento medio delle famiglie italiane a fine 2010 è pari a 19.000 Euro (+20% nell’ultimo anno); è riconducibile a mutui, prestiti, credito al consumo e finanziamenti per la restrutturazione di beni immobili (Cgia – Mestre). Negli Usa è pari a 45.000 $ per famiglia (Money Consumer Reports Book)
Per non parlare poi dell’impatto che lo stress finanziario produce all’interno della famiglia.
Non ho trovato dati statistici in proposito e comunque non faccio alcuna difficoltà a pensare che sia il principale argomento di discussione, e talvolta di accese discussioni, la sera durante la cena.
E’ un cane che si morde la coda: un problema che genera un altro problema che è esso stesso la prima causa del problema principale.
Essendo il tema di `Learning by Doing` legato alla formazione comportamentale dei consulenti in materia di risparmio e investimenti, viene naturale avviare delle riflessioni sul nuovo approccio che in questo scenario i Consulenti devono adottare.
Mi chiedo infatti quante persone, che oggi vivono uno stress finanziario, abbiano avviato dei piani concreti per venirne fuori:
- Hanno pensato a come uscire dal debito?
- Con le attuali risorse in quanto tempo il debito non sarà più un problema?
- Dove e in che modo è possibile recuperare ulteriori risorse: più lavoro o maggiore risparmio?
- Come possono prevenire in futuro situazioni analoghe?
- Dove sono andati i soldi ogni mese? E dove andranno nei prossimi mesi?
- Gli obiettivi finanziari pianificati saranno raggiunti ugualmente?
- L’indebitamento attuale in che modo incide sul tenore di vita futuro?
Essere un Consulente con la “C” maiuscola, significa avere le abilità ed adottare i comportamenti che producono una maggiore consapevolezza da parte dei clienti sui loro veri obiettivi finanziari, sui valori e sulle convinzioni che oggi guidano le loro scelte e sulle possibili opzioni che li conducano fuori dall’attuale stress finanziario. Se è vero che esiste un “wellness finanziario”, oggi i clienti forse non lo misurano più attraverso una mera performance di uno strumento finanziario. Oggi le persone vogliono governare l’incertezza e generare stabilità. Vogliono semplicemente cenare con le loro famiglie e poter programmare il loro futuro. I nuovi Consulenti, quello con la “C” maiuscola, hanno questa nuova abilità su cui formarsi.
Contatta Gianluca D’Aronzo: www.gianlucadaronzo.it
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