Le pagelle di IFANEWS - Marchionne, Italia e Obama
Marchionne: voto 5 Il 3 ottobre l’annuncio shock dello storico strappo di Fiat con Confindustria dal 2012. Il timore di un passo indietro sull’articolo 8 e sulla flessibilità (tradotto: possibilità di licenziare) a danno dello sviluppo internazionale del gruppo appare una tesi piuttosto fragile e faziosa, anche perché a pagare le conseguenze della crisi non devono essere solamente i soliti noti, vale a dire operai e lavoratori dipendenti. BOCCIATO (non solo da noi ma anche dai mercati, con Fiat SpA a -3% il 3 ottobre e a -7,47% il 4 ottobre)
Italia: voto 7
Dopo Standard&Poor’s anche Moody’s declassa l’Italia: un po’ a sorpresa il 5 ottobre, nella seduta seguente l’annuncio, Piazza Affari chiude a +4% dopo due giornate negative: per la serie ‘’francamente me ne infischio’’.
TENACE
Obama: voto 4
Nel suo discorso all`assemblea dei Paesi Onu ringrazia tutti quegli attori europei che sostengono gli USA nella campagna militare in Libia: Regno Unito, Francia, Norvegia e persino (con il dovuto rispetto) Danimarca. Tutti o quasi…
Singolarmente l’Italia – pur con il dispiegamento diretto delle sue forze, oltre che la messa a disposizione delle basi di Amendola, Aviano, Decimo Mannu, Sigonella, Trapani, Gioia del Colle e Pantelleria – non viene neanche menzionata nella lista dei ringraziamenti. ‘’Yes we can’’: sì, possiamo… ringraziare l’alleato Italia, ci verrebbe da aggiungere. Ci auguriamo si tratti solo di una (poco giustificabile) svista.
SMEMORINO