Le garanzie per la Merkel passano dal piano pensioni di Monti

Il pareggio di bilancio per il 2013 non è il solo obiettivo che Angela Merkel si auspica per l’Italia. Ben più importante sarebbe ritenuta infatti la riforma delle pensioni di anzianità. La cancelliera tedesca deve infatti dimostrare ai suoi che aiutare l’Italia non è una cosa tanto sbagliata, ma per farlo ha bisogno della conferma che noi per primi siamo davvero pronti a dei sacrifici importanti rinunciando a qualche privilegio. Mario Monti ha raccolto le preoccupazioni della Merkel e ha subito garantito che si prenderanno tutte le misure necessarie affinchè questi traguardi vengano raggiunti. Tra le riforme del piano pensionistico, ricordiamo infatti l’aumento del 2% sui contributi dei lavoratori autonomi, l’anticipo al 2018 del raggiungimento dei 65 anni di età per le donne nel settore privato e l’agganciamento dell’età di pensionamento alle aspettative di vita già dal prossimo anno. Tutte iniziative che assieme all’introduzione dell’IMU porterebbero ad un risanamento importante dei conti pubblici e dovrebbero portare al pareggio di bilancio entro i termini previsti senza alcun problema.  

Le garanzie per la Merkel passano dal piano pensioni di Monti
Il nodo pensioni rimane comunque intricato, visto che i sindacati non sono convinti da alcuni dei punti presi in esame, primi fra tutti la rivalutazione automatica collegata all’inflazione e l’innalzamento a 41 o 43 anni della soglia d’età per poter uscire dal mondo del lavoro (a prescindere dall’età anagrafica). 
Resta ora solo da seguire il percorso di approvazione della manovra, che passerà lunedì 5 dicembre per il Cdm per poi essere approvata, se tutto andrà bene, entro Natale.
 
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