LE "DONNE" AI VERTICI DEL POTERE HANNO DELUSO OGNI ASPETTATIVA
Giannina Puddu, 22 maggio 2024.
Confesso di essere stata tra chi aveva confidato nel fatto che LE DONNE AL POTERE avrebbero cambiato, in meglio, le sorti dell'Umanità.
Invece, devo ammettere di essermi sbagliata.
Certo, in relazione ai comportamenti delle Donne, attualmente, ai vertici del potere.
Il mio gravissimo errore di valutazione si era fondato sull'apprezzamento delle Grandi Donne, delle Vere Donne, quelle che hanno chiaro il Valore della Vita proprio in quanto la generano e con dolore fisico.
Donne di Valore che rappresentano, da sempre, il cuore pulsante di ogni Famiglia, primo nucleo sociale che sta alla base di ogni società.
Nella mia percezione, la scala dei "valori" delle Donne ha uno sviluppo diverso, rispetto a quello della maggior parte degli uomini e, di questo, sono ancora convinta.
Con una spinta iniziale che muove dalla priorità della tutela dell' "altro" , superando l'egocentrismo e l'egoismo, come accade, in natura, per le "madri" che, a qualunque costo, si spendono per proteggere i figli e, dunque, per il loro benessere, anche il clima familiare.
Secondo questa naturale propensione materna e tipicamente femminile, anche l'esercizio del pubblico servizio dovrebbe seguire ricalcando la tipica "natura" delle Donne che c'è, sia che siano anche "madri", sia che non lo siano diventate per ragioni che è inutile elencare, in questo contesto.
E' da intendersi quale "pubblico servizio" qualunque prestazione che abbia ad oggetto la gestione della "cosa pubblica", a qualsiasi livello di potere, in qualunque ambiente che abbia un impatto sulla vita delle Comunità.
Pertanto, rientrano in questa categoria, tutti gli esercizi svolti nel sistema finanziario, delle infrastrutture, delle scuole a qualunque livello, della sanità, della previdenza, delle assicurazioni, dell'industria, dei sindacati, delle pubbliche istituzioni locali, regionali, nazionali, internazionali, quindi anche dell'UE di cui facciamo parte.
E' proprio verso i massimi vertici del Potere di gestione della Cosa Pubblica che si esprime la più diffusa delusione dell'esercizio svolto al femminile.
E' il caso della Presidente della Commissione europea, braccio esecutivo dell'UE che si è dotata anche di un Parlamento della quale utilità è ignota la ragione, se non quella di dare una debole parvenza di Democrazia.
La signora Ursula von der Leyen, a cui tanto piacerebbe essere rieletta, mentre era a Copenaghen per farsi pubblicità e raccogliere consensi, ha lanciato la sua nuova idea di uno "Scudo europeo per la democrazia".
Detto da lei che ha gestito gli acquisti dei vaccini Covid con trattativa tutta privata e secretata, la promessa suona stonata e, più che una promessa sembra una minaccia.
Vorrebbe alzare uno "scudo" che, stando alle sue parole, “Dovrebbe essere un progetto europeo ambizioso che si concentri sulle maggiori minacce derivanti dall’interferenza e dalla manipolazione straniera" nelle imminenti elezioni europee...
Interferenze straniere e attività di spionaggio ad opera di Russia e Cina...
Come se ogni altro Stato che ne abbia i mezzi non facesse altrettanto e come se non ce ne fossimo accorti e avessimo bisogno di saperlo da lei...
L'ennesima scoperta dell'acqua calda.
Al vertice sulla democrazia di Copenaghen, Von der Leyen, abile nella sua dialettica volta a trasformare i suoi vizi in virtù da affermare, dichiarandosi “preoccupata”, ha messo in guardia gli astanti verso l’aumento della disinformazione e delle interferenze straniere in Europa, tuonando, come se avesse la dose di autorevolezza necessaria, denunciando che i “principi fondamentali della nostra democrazia” siano sotto attacco in Europa.
Ha detto anche questo, mentre la Procura Ue ha aperto un'indagine contro di lei per presunti illeciti riguardanti l'accordo tra Bruxelles e Pfizer sulla fornitura di vaccini contro il Covid-19.
Oltre la polemica sull'incarico da 15mila euro netti al mese che ha assegnato a un eurodeputato del suo partito, scavalcando altri due candidati che avevano più titoli del suo "nominato" per il ruolo.
Con il Ppe, e i conservatori dell'Ecr guidati da Giorgia Meloni che fingono che niente sia successo, proteggendola...
Dopo che ha introdotto il Digital Services Act che, di fatto, è uno strumendo di rigida censura sui social, con l'esplicito obbligo per le proprietà delle piattaforme e dei motori di ricerca di adottare misure per affrontare la diffusione della disinformazione, con supporto dell'altra donna, alla vice-presidenza Margrethe Vestager, con delega al digitale che aveva detto: Oggi è il D(SA)-Day per la regolamentazione digitale.
L'ulteriore "scudo" rinforzerebbe, ulteriormente, con il compito di individuare e rimuovere la disinformazione online, sulla base dei criteri già previsti dal regolamento digitale dell’UE e di “inoculare” il blocco contro l’influenza maligna consentendo agli europei di riconoscere le minacce.
Ma, chi decide e su quale base cosa possa essere, dal punto di vista degli europei, "disinformazione", "influenza maligna" o "minaccia"?
Chi sarebbero questi geni, dotati di poteri straordinari, capaci di elevarsi al di sopra dei cittadini europei, fino a stabilire cosa sia vero o falso, scegliendo, per loro come si fa per i bambini, cosa possano leggere o non leggere? Vedere o non vedere?
Vorremmo vedere la faccia di questi superuomini o superdonne chiamati a svolgere questo compito altissimo per salvarci dal rischio di essere fregati con la "disinformazione", tutti noi, poveri deficienti incapaci di distinguere....
Fortuna che c'è la Commissione europea che tanto ci ama e ci protegge....
Ma, basta leggere i commenti in coda al video per comprendere che la signora Von Der Leyen è stata sgamata e che la sua credibilità è crollata, ammesso che ne avesse una.
Le Grandi Donne che avrebbero dovuto prendere il Potere e gestirlo per il bene comune, sono rimaste al palo, quasi completamente escluse, ma, chissà, prima o poi....
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