Le cartiere Pigna vedono la salvezza

Le cartiere Paolo Pigna sono ormai a un passo dal salvataggio. La storica società, fondata nel 1870 ad Alzano Lombardo in provincia di Bergamo e conosciuta soprattutto per i prodotti da cartoleria, grazie a due aumenti di capitale nel giro di pochi mesi, per un totale di oltre 13 milioni di euro, è riuscita a rimborsare i debiti da quasi 5 milioni nei confronti dello Stato e si prepara ad affrontare le prossime sfide per risollevare le sorti del gruppo. Al momento, secondo quanto riportato da Radiocor, è in corso un aumento di capitale da 8 milioni, deliberato a inizio dicembre e che si concluderà a gennaio, necessario per far fronte agli impegni futuri dell`azienda, considerando che il precedente aumento da 10 milioni era stato sottoscritto solo in parte e utilizzato quasi interamente per rimborsare il prestito da 4,7 miliardi nei confronti dell`erario, scaduto lo scorso 27 dicembre.

Alla ricapitalizzazione, chiusa circa due mesi fa, aveva partecipato esclusivamente Giorgio Jannone, onorevole del Pdl e azionista tramite la società Goja, che aveva versato 5,3 milioni, salendo dal 53% al 77% del capitale. Gli eredi storici del fondatore si erano così diluiti ulteriormente, riducendo la propria partecipazione a poco più del 22%. Le ulteriori risorse che entreranno in azienda saranno utilizzate, tra le altre cose, per immettere nuova liquidità, pari a un milione, nelle casse della società, che chiuderà l`anno in rosso, per l`aumento di capitale da minimi 1,63 milioni di Pigna Romania, mentre 2,1 milioni verranno destinati a Irene srl, attiva nel settore dell`energia. Jannone si augura che alla ricapitalizzazione in corso «partecipino anche gli altri soci», che non avevano invece sottoscritto la precedente operazione di aumento di capitale,. «Il rapporto con le banche resta buono», ha precisato Jannone a Radiocor, spiegando che la società «ha comunque ancora bisogno di molte risorse». 

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