Le banche taglieggiano le famiglie

Banche e clinti, un rapporto non sempre felice. va detto che persiste un sentore comune di diffidenza verso gli intermediari finanziari e va altrettanto detto che questi ultimi fanno poco o nulla per cercare di levarselo di dosso...

`La crisi sistemica causata dall`avidità dei banchieri ha prodotto l`aumento della pressione fiscale, l`aggravamento della disoccupazione, la fiammata dell`inflazione, il record del debito pubblico, addossando costi occulti di 1.705 euro su ognuno dei 60 milioni di abitanti, per la disperazione delle famiglie e delle pmi`. Lo sostengono in una nota, ripresa da Ansa, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, presidenti di Adusbef e Federconsumatori, secondo i quali la situazione `é particolarmente aggravata in Italia, per le scorribande finanziarie delle banche, che, in assenza di adeguati controlli di Bankitalia, fanno il bello e cattivo tempo utilizzando i 274 miliardi di euro di prestiti triennali Bce al tasso dell`1% per fare profitti` anche con `manovre predatorie sui tassi`.

`Dal dicembre 2011, inizio dei prestiti triennali Bce, all`ottobre 2012, - ricostruiscono - le banche invece di assecondare le richieste di credito delle famiglie disperate e del mondo produttivo e contribuire così alla ripresa, hanno utilizzato le aste LTRO di dicembre 2011 e febbraio 2012, per finalità parassitarie, aumentando gli acquisti dei titoli di Stato, passati da 209,639 miliardi di euro a 340 miliardi di euro, con un incremento del 62,2% ed un volume maggiore di oltre 130 miliardi, ossia il 48% dei prestiti ricevuti dalla Bce, con ricavi annui netti di 4,02 miliardi di euro (12,06 miliardi nel triennio), quale differenza tra quanto pagato alla BCE (1%) e quanto incassato dagli interessi sui titoli di Stato italiani (4,37% in media). Inoltre, manovrando arbitrariamente spread e tassi di interessi, hanno più che raddoppiato il differenziale sui mutui, che a novembre 2011 era pari a +0,67% con tassi pari al 4,60% praticati in Italia, contro il 3,93% della media Ue, mentre nell`ottobre 2012, tale differenziale lievitava a +139, con la media dei tassi fissati in Italia al 4,88%. Non si può consentire alle banche italiane di taglieggiare in maniera così smaccata i consumatori, le famiglie e le piccole e medie imprese travolte dalla crisi, addossando loro manovre così arbitrarie sui tassi ed un utilizzo così spregiudicato dei prestiti Bce, solo per ripulire i bilanci e conseguire utili sulla pelle dell`intera economia e del Paese`.

``