Le banche italiane e l`errata percezione del credito

Le banche italiane hanno profuso le proprie risorse ed energie per porre in essere interventi concreti a sostegno di imprese e famiglie» ed «hanno liberato oltre 15 miliardi di liquidità, hanno aiutato 260 mila imprese e 55 mila famiglie».

Così, in una lettera aperta sui principali quotidiani, ripresa da Consob, i presidenti delle associazioni bancarie, ricordano le azioni fatte a sostegno dell`economia reale e sottolineano di non penalizzare il credito con nuove regole, in vista della firma oggi della nuova moratoria sui mutui con le associazioni delle imprese. Un accordo che rappresenta una «concreta nuova dimostrazione di volontà e cooperazione» scrivono le associazioni nella lettera aperta firmata da Alessandro Azzi, presidente della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo, Giuseppe Mussari, presidente dell`Associazione Bancaria Italiana, Carlo Fratta Pasini, presidente dell`Associazione Nazionale fra le banche Popolari, Antonio Patuelli, presidente Banche Acri, e Camillo Venesio, presidente dell`Associazione Banche Private Italiane.

«Negli ultimi anni -scrivono ancora le associazioni bancarie nella lettera aperta- regolamentazioni sui prezzi, fiscalità, peggioramento della qualità del credito hanno penalizzato la redditività delle banche in Italia più che in ogni altro Paese europeo». «Si scorge oggi -proseguono- un recupero di fiducia anche grazie alle meritorie azioni avviate dal governo sul fronte del consolidamento dei conti pubblici». «Ci auguriamo che tali azioni -è l`auspicio delle Associazioni bancarie- siano rafforzate con misure a favore della crescita e una riforma del mercato del lavoro». Nella lettera, inoltre, le banche italiane sottolineano di essere «a favore delle liberalizzazioni, ma queste non possono tradursi in imposizione dirigistica di vincoli, prezzi, tariffe, nella richiesta di erogazione gratuita di servizi, come oggi purtroppo accade. E solo nei confronti dell`industria bancaria». «Chiediamo a Governo, Parlamento, Autorità di vigilanza e supervisione di riflettere sul delicato momento che attraversiamo e di agire coerentemente, chiediamo anche -concludono le associazioni nella lettera- un forte impegno in Europa affinchè le scelte regolamentari compiute in quelle sedi tengano adeguatamente conto del nostro modello virtuoso di attività e non ne riducano la capacità di sostenere l`economia reale con misure incoerenti».

``