Le banche etiche sono più forti e sicure

Buone, ma anche convenienti e sicure. Sono le banche etiche, 15 quelle in tutto il mondo che aderiscono alla Global Alliance for Banking on Values (tra cui l`italiana Banca Popolare Etica) al centro di uno studio che ha messo a confronto le loro performance con quelle di 29 grandi banche, tra le più influenti a livello mondiale, nel periodo tra il 2007 e il 2010.

Il risultato è stato sorprendente. Finora, infatti, le banche etiche sono state considerate come realtà di nicchia, di piccole dimensioni, eticamente gratificanti ma poco redditizie. Ma secondo lo studio Global Alliance for Banking on Values, finanziato dalla Rockfeller Foundation, «le banche etiche stanno superando quelle tradizionali in molte aree, indicatori finanziari compresi», si legge nel documento, per il quale «le banche sostenibili prese in esame hanno anche rendimenti finanziari più elevati rispetto ad alcune delle più grandi istituzioni finanziarie del mondo».
Il Return on Assets (che indica il rendimento percentuale conseguito dagli investimenti aziendali) ha superato lo 0,50%, mentre le grandi banche hanno guadagnato una media di appena 0,33%. E per quanto riguarda il Return of Equity (percentuale del fatturato convertita in utile di esercizio lungo l`esercizio di gestione) le banche etiche hanno raggiunto il 7,1%, mentre quelle tradizionali il 6,6%. 
E mentre le banche tradizionali sono disposte a investire solo il 30% di quello che raccolgono nell`economia reale, quelle etiche lo fanno per oltre il 70%. Il risultato dello studio parla di banche etiche che sembrano essere più forti dal punto di vista finanziario, dotate di «un capitale di qualità migliore e di livello più elevato».
Perchè? «Tendenzialmente perchè le banche etiche corrono meno rischi e hanno clienti affezionati - spiega all`Adnkronos Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica - il periodo preso in esame dallo studio coincide con un momento di sofferenza per tutte le banche, e dimostra quindi che chi ha ragionato sul medio-lungo periodo ha fatto investimenti più sostenibili. Un dato interessante, in un panorama in cui la valutazione trimestrale rappresenta un elemento molto forte dell`efficacia di una banca». Si tratta quindi di scardinare le logiche accreditate e di iniziare a ragionare in un altro modo, valutando opportunità alternative. A questo scopo, soci e clienti di Banca Etica hanno lanciato «Non con i miei soldi», un movimento più che una semplice campagna, che ha proprio lo scopo di diffondere il più possibile la consapevolezza che, anche quando si parla di banche, finanza e risparmi, possiamo scegliere. «Un pò come facciamo quando acquistando un paio di scarpe ci chiediamo se per produrle sia stato sfruttato il lavoro dei bambini», spiega Biggeri. Lo strumento è il sito (www.nonconimieisoldi.org) che, nelle sue prime 48 ore di vita (è stato lanciato il 12 marzo) ha già raccolto 53 richieste di nuovi soci e clienti, le sue pagine sono state visualizzate 15.000 volte da un totale di circa 5.000 utenti unici. Su twitter la campagna è stata citata in 300 diversi `twit` che si stima raggiungano 81.000 persone.
 
 «Ci hanno spiegato i motivi della crisi, ci hanno detto che è colpa della speculazione, ci hanno imposto sacrifici. Quello che non ci hanno raccontato è il grande gioco della finanza e con quali soldi si alimenta», si legge sul sito www.nonconimieisoldi.org. Per capire il «gioco della finanza», il sito invita gli utenti a giocarsi (virtualmente) i risparmi alla slot machine, per capire dove porebbero andare a finire e scegliere se il gioco (il potenziale guadagno) vale la candela, mettendoci in guardia sul rischio di finanziare indirettamente produzioni Ogm, di armi o coltivazioni intensive, partecipare a scommesse finanziarie o speculazioni sui prezzi della benzina, future e swap, paradisi fiscali, o finanziare aziende che sfruttano il lavoro dei bambini. La `slot machine` del sito è il simbolo di quello che facciamo ogni giorno affidando i nostri risparmi a qualcuno che li gestisca, per incassare gli interessi senza conoscere i meccanismi che li generano. «Nei mercati finanziari si giocano risorse pari a 15 volte il Pil mondiale, e la maggir parte delle persone non sa assolutamente con quali dinamiche - dice Biggeri - Questo perchè siamo tutti degli `analfabeti finanziarì che delegano le questioni finanziarie a una decina di società, preoccupandoci solo del tasso di interesse, senza renderci conto che anche i piccoli risparmi contribuiscono al grande casinò della finanza internazionale». Il primo passo verso l`alfabetizzazione finanziaria è quello di essere consapevoli «di poter fare una scelta diversa, magari in linea con la propria ideologia». Nel mondo sono 15 le banche che operano in 20 Paesi aderendo alla Global Alliance on Banking Values, investendo 26 miliardi di dollari in progetti socialmente responsabili.
Dieci milioni di persone nel mondo si servono di una banca etica. In Italia Banca Etica ha già erogato finanziamenti per 740.000.000 di euro e ha finanziato 5.500 progetti `etici`, pubblicandoli tutti online per garantire la massima trasparenza.
 
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