Milano, 27 maggio 2024. Di Andrea Grandi per Mongini Comunicazione
Persone felici e manager felici creano aziende felici, così come aziende felici creano persone felici. In un mercato dove non c’è più spazio per la mediocrità e dove non basta più la perfezione ma occorre l’eccellenza, le “Happy Companies” fanno la differenza e performano meglio, così come le persone felici sono più creative e produttive, specie in team, mentre le “Commodity Companies”, incapaci di far battere il cuore alle persone e non sanno creare emozioni nel lavoro, verso i dipendenti o verso i clienti, sono destinate a essere sostituite da un'applicazione online, da una macchina o dall'intelligenza artificiale.
È dunque importante trattare la felicità come una vera e propria scienza, un’ingegneria rigorosa e misurabile, capace di misure le cose per poterle cambiare e ottimizzare, attraverso modelli e tecniche applicative precise, l’organizzazione e il benessere economico di qualsiasi impresa.
L’ingegnere e psicologo Walter Rolfo, nel suo nuovo libro, “Le aziende felici lo fanno meglio *il budget. Strategie per lavorare meno, fatturare di più e avere il tempo di essere felici”, il terzo edito per Sperling & Kupfer, nelle librerie e in formato eBook da martedì 28 maggio 2024, affronta la felicità come scienza applicata all’economia: un’attenta analisi da un doppio punto di vista, quello razionale e quello empatico, mediante storie e aneddoti personali, esempi di buone pratiche, indicazioni di strategie vincenti basate su ricerche scientifiche, testimonianze di imprenditori, descrizioni di metodologie e strumenti utili al raggiungimento degli obiettivi, per arrivare infine alla formulazione di un modello di misurazione della felicità in grado di individuare carenze e punti di forza.
Il libro, arricchito dalla prefazione di Oscar Farinetti, è suddiviso in 14 capitoli rivolti in particolare alle aziende e agli imprenditori, ma anche a coloro che sono coinvolti nei vari processi aziendali, come ambassador (il leader o il manager), stakeholder (fornitori e partner coinvolti nella vita dell’azienda) e team di lavoro, che devono ogni giorno cercare di sopravvivere all’interno di un mercato sempre più affollato e globalizzato, così come a tutte le persone, che possono essere il motore per un mondo migliore, anche nel lavoro.
Per “esistere”, e per essere scelta da un cliente, oggi un’azienda deve essere consapevole che per fare davvero la differenza, oltre ad ambire all’eccellenza, occorre che sappia far battere il cuore alle persone, emozionarle e rendere più felice la loro esperienza di consumo.
Questo tipo di approccio distingue le “Commodity Companies”, aziende alle quali nessuno si affeziona poiché ambiscono al profitto e non all’eccellenza, offrendo prodotti o servizi standardizzati, e le “Happy Companies”, che preferiscono invece competere sulle idee piuttosto che sui prezzi, mettendo al centro delle loro scelte la felicità delle persone e cercando di creare sempre nuove emozionanti esperienze di consumo ai customers, consapevoli che l’eccellenza è un investimento in termini di impegno che verrà ripagato poi in risultati, garantendo in primis un alto livello di welfare dei propri collaboratori. Le “Happy Companies” sono oggi in netta minoranza rispetto alle “Commodity Companies”, ma avere cura della propria azienda e dei propri collaboratori ha innumerevoli aspetti positivi in termini performanti ed economici che impattano su tutta l’azienda, indipendentemente dal prodotto o dal servizio venduto, perché è l’approccio nei confronti del mercato e delle persone a fare la differenza.
Il successo deriva dall’equilibrio fra testa e cuore, ossia tra cosa fai e come lo fai; questo modello comprende tre caratteristiche di testa - ispirare fiducia, risolvere problemi, far risparmiare tempo - e tre caratteristiche di cuore - coccolare, stupire, far sentire unici. Nel mercato di oggi, dove i vecchi paradigmi vengono rivoluzionati e impera la tecnologia sempre più avanzata, solo la “Happy Company” con i suoi plus umani ed empatici può davvero distinguersi e non essere sostituita dall’intelligenza artificiale, a differenza della “Commodity Company”, come sottolinea Walter Rolfo: «Siamo ufficialmente entrati nell’era delle emozioni, che rappresentano il vero elemento di differenziazione tra noi e le macchine». Qualunque azienda che non sa far battere il cuore alle persone e parlare in modo emozionale ai propri dipendenti o clienti rischia di essere sostituita da un computer tecnicamente più performante e veloce. Mai come oggi, sul mercato non c’è più spazio per la mediocrità.
Nella YOLO economy imperante, all’insegna cioè del motto “You Only Live Once”, una “Happy Company” deve mettere sempre la meritocrazia in primo piano e saper ascoltare e dare valore a tutte le generazioni, oltre alla Gen Z che sta entrando ora nel mercato del lavoro, abituata a esprimere la propria opinione sulle tematiche sociali, politiche e ambientali, particolarmente sensibile ai prodotti personalizzati e orientata al cambiamento e alla flessibilità delle abitudini di lavoro ad oggi consolidate (per il 60% di loro è fondamentale, probabilmente anche sulla scia dell’exemplum dato dai creator digitali). Al contempo, è anche una “generazione like” preda dell’ansia quotidiana e vittima del “paradosso della scelta” per l’eccesso di informazioni e possibilità a disposizione.
L’azienda virtuosa deve inoltre comprendere che un ruolo importante riveste il luogo di lavoro perché la qualità degli spazi, attraverso in primis la neuroarchitettura, aumenta la produttività e le prestazioni dei dipendenti.
“Le aziende felici lo fanno meglio *il budget. Strategie per lavorare meno, fatturare di più e avere il tempo di essere felici” si conclude con la teorizzazione di una formula inedita per misurare la felicità e sceglierla come stile di vita: GASP, acronimo dei 4 pilastri della felicità, interdipendenti e coesistenti: Godersela (riconoscere le gioie della quotidianità senza dare nulla per scontato), Accogliere (l’apertura emotiva e l’accettazione di tutte le esperienza della vita, positive e negative), Sognare (avere sogni e obiettivi definiti), Persone (il valore delle relazioni e della connessione umana). Sulla base di questi pilastri, è stato elaborato un “gradiente della felicità”, per poter calcolare numericamente il proprio livello di felicità e agire di conseguenza con un modello specifico. La felicità, infine, deve essere allenata con 4 pratiche, che ne amplificano il valore: condivisione con gli altri, consapevolezza per vivere pienamente il presente, resilienza per affrontare e accettare la tristezza e le sconfitte, ispirazione (sia verso noi stessi che verso gli altri).
«La felicità è una scienza rigorosa, forse una delle più studiate e ricercate, perché da sempre è il fine ultimo delle donne e degli uomini di tutto il mondo – afferma Walter Rolfo. “La sua importanza deriva dal bisogno atavico di benessere nel lavoro, in famiglia, in amore». Per questo esistono tanti testi e ricerche sulla felicità: lo studio per eccellenza sugli effetti positivi della felicità è il Grant Study di Harvard, la più antica ricerca sulla felicità di sempre, iniziata nel 1938 e che ha coinvolto 7 generazioni di ricercatori e più di 700 persone intervistate ogni 2 anni. I dati emersi hanno dimostrato che la felicità non deriva dal denaro o dai successi che otteniamo, ma che il 90% della nostra felicità di lungo periodo dipende dagli affetti personali, oltre a emergere una spiccata correlazione fra felicità e salute: 35% di possibilità in meno di ammalarsi di malattie cardiovascolari e ipertensione, 75% di probabilità di miglioramento della capacità immunitaria, 45% di probabilità in meno di soffrire di demenza senile e un 15% in più di aspettativa di vita.
«La felicità è un vero e proprio stile di vita, qualcosa che deve raccontarci fuori ma soprattutto identificarci dentro. Decidere di essere felici è una scelta profonda, doverosa e quotidiana, che dobbiamo fare per noi e per le persone che abbiamo a fianco e che prescinde dagli accadimenti esterni. Ma non è gratis, per essere felici, il minimo che possa chiederci la vita è l’impegno - conclude Walter Rolfo - In termini di business, la felicità è davvero un vettore che può fare la differenza oggi, il quid che può decretare il successo di un’azienda e dei suoi progetti. Per questo nel 2022 ho fondato la Fondazione della Felicità ETS, con la quale contribuire a costruire un nuovo futuro attraverso la creazione di competenze, formazione e valorizzazione dei talenti, lo sviluppo di aziende e organizzazioni, la realizzazione di infrastrutture che portino le persone a conquistare la felicità, non come fine, ma come fondamento sul quale costruire una vita piena e soddisfacente e una nazione migliore. L’Italia è oggi solo al 41° posto nel World Happiness Report, il rapporto delle Nazioni Unite che ogni anno misura la felicità nazionale. Per questo siamo impegnati con una particolare attenzione verso gli studenti, perché la scuola è il luogo dove le giovani menti si formano. Il tour della felicità ha coinvolto nel 2023 oltre 60mila partecipanti e più di 70 scuole, mentre a marzo 2024 oltre 15.000 persone hanno partecipato a un grande evento motivazionale organizzato al Forum, dove sul palco si sono alternate personalità del mondo dello spettacolo, sportivi, creator, illusionisti».
Walter Rolfo, Presidente della Fondazione della Felicità ETS, ingegnere e psicologo, coach ed esperto di processi percettivi. Coniuga creatività e innovazione, legate alle sue radici nel pensiero filosofico illusionistico, con la razionalità del pensiero costruttivo, derivante dalla sua formazione ingegneristica. Docente all'Università di Torino e al Politecnico di Torino, è stato speaker al TEDx Trastevere e speaker al WIRED Next Fest. Autore, conduttore e produttore televisivo per RAI, Mediaset e Sky, con oltre 1.000 programmi all'attivo, Rolfo è fondatore e amministratore di Loop Media Network, società di consulenza nel campo del management e della comunicazione (brand proprietari Masters of Magic e WR Formazione). È consulente, coach e formatore di grandi aziende, tra cui Generali Italia, UniCredit, Fc Internazionale, AC Milan, Juventus, Coca-Cola, Intesa San Paolo, Sanofi, Stellantis, Fincantieri, BNL, WindTre, SAP, dove mette a disposizione la sua esperienza e le metodologie del pensiero illusionistico per supportare il raggiungimento dei loro obiettivi strategici. Ha ricevuto il Premio «Grolla d’Oro» per la carriera. Detentore di cinque Guinness World Records legati alla magia e autore dei libri “L’Arte di Realizzare l’Impossibile” e “Be Happy”, editi da Sperling & Kupfer, e “Il Codice della Felicità” disponibile su Amazon.