Lavoro, un dramma europeo
Proprio ieri ci eravamo messi a parlare dell’isola felice teutonica, un luogo ideale dove la disoccupazione cala e gli stipendi salgono.
Ma si sa che la realtà è tutt’altro che ancorata alle isole felici e molto spesso lo scenario di insieme può lasciare l’amaro in bocca. Un gusto che sicuramente ci lascia la notizia odierna. Nel 2013, secondo uno studio di Ernst & Young, ripreso da Ansa, i 17 paesi dell’Eurozona raggiungeranno un picco di 20 milioni di senza-lavoro, che colpirà particolarmente duro in Grecia, Spagna e Portogallo con tassi di disoccupazione rispettivamente del 28, 26 e 17%. Lo studio prevede anche che nel 2013 `continuerà la recessione in Grecia, Portogallo, Italia e Spagna`.
Secondo Ernst & Young, le aziende devono `preparare un piano per un `decennio perduto` in Europa con una crescita che resterà sotto pressione e una disoccupazione che continuerà a salire nel corso del 2013, raggiungendo un picco vicino ai 20 milioni`. La stima sui senza-lavoro parte da una previsione di un Pil negativo, per i Diciassette, con una media 2013 a -0,2% e una successiva modesta ripresa fra il 2014 e il 2016 con una crescita dell`1,3% medio l`anno. `Tassi di crescita simili - avverte la società di revisione che fa parte delle `Big Four` - sono attesi per il resto del decennio, con il divario Nord-Sud che continuerà per il futuro prevedibile e il ritorno della crescita in alcuni Paesi del versante meridionale atteso non prima del 2015`.