LAVORO AI PROFUGHI UCRAINI CON SOLO IL PERMESSO DI SOGGIORNO. MA, QUALE LAVORO?
Redazione, 10 marzo 2022.
Il nostro Presidente del Consiglio si è speso per tranquillizzare i profughi ucraini in arrivo in Italia.
Tra l'altro, ha detto che:
"Per i profughi ucraini che vogliono svolgere attività lavorativa abbiamo previsto una prima misura che consente loro sulla base della sola richiesta del permesso di soggiorno ed in deroga alle quote del decreto flussi di lavorare sia in forma autonoma che stagionale".
Viene da porsi alcune domande:
- perchè, non anche, in forma dipendente?
- se appartenessero alla categoria degli over 50, avrebbero l'obbligo della vaccinazione come noi italiani?
- In Italia, non è sufficiente voler "svolgere attività lavorativa", bisogna avere opportunità di lavoro e questa pare scarseggiare. Una dopo l'altra, in queste settimane e mesi, le aziende italiane stanno chiudendo i battenti... Percorso in fase di forte accelerazione, oggi, con gli aumenti stratosferici e insostenibili delle fonti energetiche, con il turismo che sta morendo, le cartiere e le acciaierie prossime alla chiusura, le stalle che non hanno neanche più cibo per i loro animali, le partite IVA che cessano, le grandi fabbriche che delocalizzano o chiudono. Quale lavoro, secondo Draghi, potrebbero trovare i nuovi residenti ucraini in Italia che gli italiani non trovano più?
- Infine, perchè si privilegiano i profughi ucraini rispetto agli altri profughi in Italia? Qual è la logica? Sono più "profughi" dei siriani, per esempio?
Il nostro Paese è destinato ad una debacle economica, nei prossimi mesi e anni.
Le "sanzioni" previste per la Russia faranno più male all'Italia di quanto ne faranno alla Russia.
Di quale lavoro parla, dunque, il nostro Presidente del Consiglio?