L`aumento del tasso d`interesse legale non convince

Il tasso d’interesse legale è stato portato al 2,5% dall’1,5% precedente, un aumento dell`1% previsto dal DM 12.12.2011 pubblicato sulla G.U. 15.12.2011 n. 291, che ha quindi modificato l`art.1284 del codice civile. Il nuovo tasso d`interesse ha decorso dal 1 gennaio 2012.

La nuova misura va a colpire i debitori (ma non in senso assoluto), favorendo i creditori, in primis lo Stato, che per regolarizzare gli omessi, insufficienti o tardivi versamenti di tributi mediante il ravvedimento operoso (ai sensi dell’art. dell’art. 13 del DLgs. 18.12.97 n. 472), prevede infatti, oltre alla prevista sanzione ridotta, anche gli interessi moratori calcolati al tasso legale, con maturazione giorno per giorno, a partire dal giorno successivo a quello entro il quale doveva essere assolto l’adempimento e fino al giorno in cui si effettua il pagamento. Ipotizziamo che un contribuente abbia un debito col fisco per un importo che doveva pagare entro il 10 dicembre del 2011, nel caso in cui saldi quanto dovuto il 25 gennaio 2012, egli dovrà pagare oltre all’importo dovuto gli interessi di mora calcolati all’1,5% fino al 31 dicembre 2011 e al 2,5% dal 1 gennaio 2012 al 25 gennaio. Si tratta quindi di un balzello in più per il contribuente inadempiente.

Ma questo provvedimento riguarda anche gli interessi non scritti dei capitali dati a mutuo (art. 45 co. 2 del TUIR) , gli interessi che concorrono alla formazione del reddito d’impresa (art. 89 co. 5 del TUIR) e per le sanzioni civili previste per l’omesso o ritardato versamento di contributi previdenziali e assistenziali, ai sensi dell’art. 116 co. 15 della L. 23.12.2000 n. 388 (Finanziaria 2001). Non si applica invece il tasso legale di interesse in caso di interesse maturati a causa di transazioni commerciali (salvo diverso accordo delle parti), ma vale il criterio previsto dal D.lgs n.231/02. In particolare, l`art. 5 stabilisce che, salvo diverso accordo tra le parti, il saggio degli interessi, è determinato in misura pari al saggio d`interesse del principale strumento di rifinanziamento della Banca centrale europea applicato alla sua più recente operazione di rifinanziamento principale effettuata il primo giorno di calendario del semestre in questione, maggiorato di sette punti percentuali. L’attuale tasso per le transazioni commerciali è quindi dell’8% (1% tasso BCE + 7% maggiorazione). 

L’aumento del tasso di interesse legale è chiaramente una misura in controtendenza con l’attuale quadro macroeconomico. La BCE ha iniziato a novembre a diminuire il tasso ufficiale per le principali operazioni di rifinanziamento, passato all’1,25% dall’1,5% precedente, operazione proseguita poi a dicembre, quando il tasso ufficiale è stato portato all’1%. Trend discendente anche per l’Euribor a tutte le scadenze, con quello a 12 mesi all’1,784% dal 2,177% di agosto, quello a 6 mesi all’1,451% dall’1,820% di agosto e quello ad 1 mese allo 0,752% dall’1,434% di agosto. L’attuale aumento del tasso d’interesse legale è inoltre una misura poco coerente con quanto fatto nel passato: nel 2009, con il mondo in recessione ed il pil italiano in flessione del 5,1%, l’interesse legale venne (logicamente) portato all’1% dal 3% del 2008. Per il 2012 tutte le stime fatte sull’economia italiana danno una forte contrazione, ad esempio il Fondo Monetario Internazionale prevede una battuta d’arresto per l’economia italiana (-2,2%), per cui non si capisce la motivazione con cui il Ministero dell’Economia ha aumentato il tasso d’interesse legale dell’1%.

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