L'ATTACCO ALLA SARDEGNA. VANNACCI INCHIODA TODDE. PALA DA' VOCE AL POPOLO SARDO CON IL REFERENDUM. SU CANALE ITALIA

Giannina Puddu, 25 settembre 2024.

L'associazione A.R.I.L. con il Presidente Giuseppe Spinelli e la direzione di Canale Italia, grazie alla conduzione di Massimo Martire, in stretta collaborazione, hanno organizzato una nuova puntata dedicata alla Devastazione Ambientale in Sardegna che l'Isola rischia di subire per effetto degli impianti industriali eolici e fotovoltaici.

Ospiti della mattina, il Generale Roberto Vannacci e l'avvocato Michele Pala.

Spinelli e Canale Italia, avevano invitato, in trasmissione, anche il Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde, dalla quale era giunto il non-mi-è-possibile giusto poco prima della messa in onda.

Spinelli aveva replicato chiedendole che mandasse un delegato al suo posto, non ottenendo risposta.

L'apertura, senza Todde, con la proiezione di un video tratto da un servizio in loco di Raffaella Regoli (reporter di FUORI DAL CORO di Mario Giordano) che aveva intervistato un signore del quale avremmo gradito conoscere il nome e il cognome, per la sua capacità di definire il quadro nel quale si collocano i fatti.

L'intervistato da Regoli è Matteo Pedditzi, noto, tra l'altro, per aver partecipato al blocco delle trivelle, nel maggio 2024, a Selargius, dopo la vendita imposta da  Terna  ad un proprietario terriero ed alla presenza di 24 agenti delle forze dell’ordine e ad un decreto di occupazione d’urgenza.

Quindi, la parola all'avvocato Michele Pala di Nuoro, che ha ricordato le fonti giuridiche che sono esplose nel rischio della Devastazione Ambientale della Sardegna.

Le norme nazionali esecutive, attuative dei Trattati Internazionali, decreti legge e DPCM, entrambi a firma Draghi, il primo n° 199 dell'8 novembre 2021, il secondo del 29 marzo 2022.

Il DPCM 2022, concentrato sulla "pianificazione" energetica in Sardegna:

7. In  considerazione  dell'urgenza  di  avviare  le  strategie  di
decarbonizzazione dell'isola, i gestori della  rete  di  trasmissione
elettrica e della rete  di  trasporto  del  gas  naturale  proseguono
prioritariamente con le attivita'  propedeutiche  alla  realizzazione
delle  infrastrutture....

Con sottoscrizione del Presidente del Consiglio dei ministri Draghi, del
Ministro della transizione ecologica Cingolani, del Ministro dello
sviluppo economico Giorgetti, del Ministro delle infrastrutture e della
mobilita' sostenibili Giovannini.

L'avvocato Pala ha ricordato che la Commissione europea, ha scelto
di sposare una delle teorie della Comunità Scientifica riguardo le cause
del "Cambiamento Climatico", attribuendone la responsabilità all'attività
umana che, pertanto, dovrebbe essere aggiustata.
Da questa scelta di posizione, la fissazione degli obiettivi, al 2030 e
al 2050.
Per la Sardegna, la chiusura delle centrali a carbone e la riconversione.

Il Ministero competente avrebbe dovuto indicare, entro 180 giorni dall'emanazione del DPCM, le "aree idonee" all'installazione degli impianti fotovoltaici e eolici.

Entro ulteriori 180 giorni, le Regioni avrebbero dovuto indicare le aree idonee sulla base dei criteri indicati dal Ministero.

Ma, il Ministero competente non ha provveduto all'indicazione dei "criteri", quindi, le Regioni non hanno potuto indicare le aree idonee e, purtroppo, lo stesso decreto diceva che "nelle more della individuazione delle aree idonee" sarebbe stato possibile presentare i progetti affinchè fossero approvati.

Campo aperto a tutte le multinazionali interessate.

Giustamente, Pala ha rilevato che si tratta di una spinosa questione, non sarda, ma nazionale.

Rimarcando, altresì, il maggiore accanimento speculativo contro la Sardegna, contati circa 850 (!!!) progetti presentati che non significano 850 pale eoliche ma, tenuto conto del numero medio di pale per progetto, di un totale stimato pari a oltre 2400 pali eolici e relative migliaia di ettari di terra da sacrificare e sottrarre all'agricoltura, all'allevamento, alla sua originaria bellezza naturale.

Mostrando un'immagine della Sardegna contenente l'indicazione dei luoghi interessati alla devastazione ambientale, lo stesso conduttore Massimo Martire ha confermato la visione espressa da Pala.

Pala ha anche ricordato che l'obiettivo minimo iniziale assegnato alla Sardegna fosse stato pari a 5,5 GW, successivamente alzati a 6,2 GW (Decreto Fratin - giugno 2024) e senza porre un tetto alla quantità massima possibile in Sardegna.

A peggiorare la situazione il fatto che, il medesimo decreto, prevedendo l'individuazione delle "aree idonee" abbia inteso che le altre aree, comunque, non sarebbero, automaticamente, non-idonee, esponendo tutto il territorio sardo al saccheggio speculativo.

Presa la parola, il Generale Roberto Vannacci, premesso che l'energia serve, ha posto quale problema fondamentale, il contenuto della Direttiva UE sulla decarbonizzazione per giungere all'azzeramento delle emissioni di anidride carbonica. 

Direttiva imposta da Frans Timmermans, Commissario europeo per il Clima dal 1 dicembre 2019 al 22 agosto del 2023 che, secondo Vannacci, "fondalmentamente non servirà a nulla!".

Perchè non produrrà alcun effetto sul Pianeta Terra, prendendo in seria considerazione i numeri in gioco.

L'Europa, nella totalità delle sue attività umane, produce solo il 7,3% del totale delle emisisoni di anidride carbonica del pianeta. 

Se, anche "spegnessimo", totalmente, l'Europa, tornando al fuoco a legna e alle steariche, guadagneremmo solo il 7,3% delle emissioni globali, "una nullità" ha chiosato Vannacci.

Questo, mentre in Cina si attivano 200 centrali a carbone ogni anno.

E, mentre la Cina, aggiungo io, è il maggior produttore globale di impianti eolici e fotovoltaici.

Da quotidiano.net del 28 agosto 2023, di Maddalena De Franchis:

Il mercato del fotovoltaico e il monopolio della Cina: l’intera filiera è nelle mani di Pechino.

Dalle materie prime alla componentistica, negli anni il Dragone è riuscito a ritagliarsi una posizione di controllo. Un divario "impossibile da recuperare" per Stati Uniti ed Europa.

Per cui, gli Stati dell'UE si dissanguano per finanziare la loro inutile "Transione Energetica", distruggono le loro economie, finanziano le casse cinesi contribuendo all'ulteriore rafforzamento dell'economia cinese, per la Cina che è tra i maggiori inquinatori globali.

Vannacci, ha sviluppato il filo logico ponendo in evidenza che ciò determina il grosso problema che abbiamo in Europa sul profilo della "competitività".

Le nostre imprese partono con un handicap straordinario che le espelle dal mercato, costrette a sopportare un costo dell'energia pari a circa 200,00€ a Megawatt-ora, mentre in Cina e negli Stati Uniti il costo medio è pari a circa 80,00€ a Megawatt-ora.

L'Europa non potrà più crescere perchè ci siamo accollati questo onere inutile della decarbonizzazione e siamo gli unici che "stanno facendo questo discorso nel Pianeta Terra..."

Con doppio danno per i Paesi dell'UE: sul piano ecologico e sul piano economico.

Vannacci ha parlato per spostare i ragionamenti e le scelte conseguenti sul piano del buon senso e della convenienza.

Sul Governatore della Sardegna, Alessandra Todde, Vannacci è stato esplicito, rilevando che non sia venuta fuori dal cilindro di un prestidigitatore, tornando al Governo Draghi nel quale Todde veva avuto l'incarico di vice-Ministro allo Sviluppo Economico, e guarda caso, che la dott.ssa Todde era nel Comitato della Transizione Ecologica, quindi era perfettamente al corrente di quello che stava succedendo, ed era perfettamente al corrente di quanto veniva imposto in termini di realizzazione di Energia Verde alla Regione Sardegna.