L'AGGRESSIONE DURA DI ISRAELE MENTRE IL MONDO GUARDA ALTROVE

L'AGGRESSIONE DURA DI ISRAELE MENTRE IL MONDO GUARDA ALTROVE

Redazione, 14 agosto 2022.

E' morto Ibrahim Nabulsi, 26 anni, giovane resistente palestinese.

Era nella lista dei ricercati di Israele.

Lo hanno braccato, unità scelte dell’esercito israeliano hanno circondato il suo rifugio nella casbah di Nablus, in Cisgiordania e lui ha scelto di non arrendersi.

Ha risposto al fuoco, pur sapendo che non ce l'avrebbe fatta.

Quindi, ha registrato un messaggio vocale su WhatsApp e l’ha inviato alla madre, per salutarla e per spiegare la sua decisione di morire da martire e di non arrendersi.

L’audio ha girato e gira su tutta la rete.

Ha esortato i suoi compagni di lotta a resistere all’occupazione.

Pochi secondi dopo i militari israeliani hanno lanciato un razzo contro l’edificio in cui si era barricato.

E' morto, insieme agli altri occupanti, compresi altri due ragazzi, Islam Sabbouh e un adolescente di 17 anni del quale non è noto il nome.

I palestinesi uccisi nei giorni scorsi dai bombardamenti a Gaza sarebbero 49. 

Nabulsi, un «pericoloso terrorista», secondo la versione israeliana, è già, per la sua gente, una figura leggendaria.

Era riuscito a sfuggire alla cattura, nascondendosi per settimane.

Come fece il leader palestinese Yasser Arafat nel 1967, quando Israele occupò  la Cisgiordania.

E, come,  quasi trent’anni dopo, aveva fatto Ahmad Tabouk, noto come il «Robin Hood» della casbah di Nablus

Tabouk combatteva l’occupazione israeliana ed estorceva denaro alla borghesia ricca per distribuirlo alle famiglie povere di Nablus.

Arrestato dall’Anp e riabilitato come agente di polizia, fu ucciso dall’esercito israeliano durante la seconda Intifada.