L`Adb conferma che gli emergenti resisteranno grazie alla domanda interna

I paesi dell`Asia subiranno solo un lieve calo nei loro tassi di crescita quest`anno, resistendo quindi al rallentamento delle economie avanzate, grazie alla domanda interna. Lo afferma la Banca Asiatica per lo Sviluppo (Adb) nel suo rapporto 2012, pubblicato oggi.

L`istituto stima che la regione abbia avviato un percorso di crescita più sostenibile grazie alla spesa interna, che può compensare il calo delle esportazioni verso l`Europa e gli Stati Uniti. La relazione riguarda la maggior parte delle economie asiatiche, pari all`80% della popolazione regionale, con l`eccezione di Hong Kong, Giappone, Singapore, Corea del Sud e Taiwan. I Paesi interessati registreranno nel 2012 una crescita media del loro Pil del 6,9% contro il 7,2% del 2011. Il rialzo del tasso di crescita riprenderà a partire dal 2013 con un aumento del Pil atteso al 7,3%.
«Nonostante un`economia globale stagnante, le dinamiche di crescita e di sviluppo in Asia proseguono. La forte domanda interna ha fornito il supporto necessario nel 2011», sottolinea il rapporto. Altri elementi positivi sono stati la diversificazione dei mercati e la bassa esposizione debitoria nei confronti dell`Europa. La Cina, seconda economia mondiale, registrerà un crescita dell`8,5% quest`anno e dell`8,7% nel 2013, dopo il 9,2% del 2011. La crescita dell`India è attesa al 7,6% nel 2012-2013 dopo il 6,9% del 2011-2012. «Le incertezze persistenti nella zona euro e un ulteriore declino del commercio mondiale sono la minaccia più grande per le prospettive di crescita», ha dichiarato il capo economista della Banca asiatica per lo sviluppo, Changyong Rhee.
 
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