L’Abi fa contente le aziende. O, per lo meno, Confindustria

Continua a tenere testa il tema del credit crunch, questa volta però sembra che le acque si stiano muovendo.

L’Abi fa contente le aziende. O, per lo meno, Confindustria


«Sono stati fatti passi avanti importanti, contiamo nei prossimi giorni di raggiungere un accordo tra le parti private». Lo ha ieri detto il presidente dell`Abi, Giuseppe Mussari, a margine della riunione sul credito al Mse. Le banche, ha aggiunto, «sono disponibili». Le cifre che le banche metterebbero a disposizione per lo sblocco dei crediti alla p.a. sono quelle annunciate dal ministro Passera (20-30 mld), cui si aggiungerebbe il plafond di 5 mld a favore delle pmi.

Mussari si è detto soddisfatto dell`andamento dell`incontro che, ha sottolineato durante una pausa dei lavori, «sta andando bene, molto bene». «C`è la disponibilità delle banche su cifre importanti che serviranno a rimettere in moto la liquidità essenziale per le imprese», ha aggiunto, spiegando che per raggiungere un accordo definitivo serviranno prima alcune norme. Alcune contenute nel dl sulla semplificazione fiscale (dove appunto è contenuta la norma sul pro solvendo), altre «in fase di realizzazione con due decreti, uno del ministero dell`Economia e l`altro del ministero dello Sviluppo. Ci vuole - ha concluso - un substrato normativo».

Intanto è arrivata nella serata di ieri la pronta reazione della controparte industriale: «Abbiamo fatto avanzamenti interessanti, ci siamo dati appuntamento la prossima settimana per un accordo su una prima tranche di smobilizzo dei crediti della p.a.». Lo ha detto la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, al termine dell`incontro sul credito al ministero dello Sviluppo economico. «Siamo pronti a firmare con l`Abi - ha aggiunto - anche un accordo dove le banche mettono a disposizione una prima tranche da 5 miliardi per finanziare gli investimenti».

Nella giornata odierna intanto si è vista una prima conferma di questa `alleanza`. «Con l`accordo sottoscritto oggi facciamo due passi in avanti: è la prima volta che Regione, Abi Sicilia ed associazioni di categoria raggiungono un accordo regionale ed istituiscono un tavolo di raccordo permanente. L`intesa raggiunta specifica e calibra al sistema regionale l`accordo sulla moratoria già sottoscritto a livello nazionale che la Giunta regionale aveva recepito nel marzo scorso, estendendone la portata ai finanziamenti erogati da Irfis, Ircac e Crias. Le sinergie messe in campo dalla Regione, delle banche e dalle categorie produttive ha consentito di individuare alcuni strumenti che possono sostenere tutto il modo produttivo siciliano». Lo ha detto l`assessore regionale per l`Economia della Sicilia, Gaetano Armao, dopo la firma del protocollo d`intesa in materia di iniziative di contrasto alla crisi fra l`assessorato per l`Economia, l`Abi Sicilia e 16 rappresentanti di organizzazioni di categoria. Si tratta, quindi, dell`attuazione ed implementazione, a livello regionale, dell`Accordo «Nuove misure per il credito alle Pmi», sottoscritto a Roma il 28 febbraio 2012, che prevede operazioni di sospensione e di allungamento dei finanziamenti a favore delle piccole e medie imprese di tutti i settori, operanti in Italia che, al momento della presentazione della domanda devono essere «in bonis», ossia non devono avere nei confronti dalla banca «sofferenze», «partite incagliate», «esposizioni ristrutturate» o «esposizioni scadute/sconfinanti da oltre 90 giorni».

 

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