LA VERA STORIA DELL'INVENZIONE DELL'EUROMONETA. Seconda parte.
redazione 
Milano, 6 aprile 2022. Di Mauro Ragni
Avevo 13 anni compiuti il 27 aprile , quando nell' autunno del 1970 , iniziai le prime lezioni nell' Istituto Tecnico per Periti.
La prima settimana fu dedicata alla presentazione dei professori agli alunni del primo anno scolastico ; quindi solo tematiche di primo approccio senza grandi lavori.
Quindi uno dei professori e precisamente quello di Disegno Tecnico di cui mi ricordo il cognome " Professor Spinelli", riportava alla mente, la figura di Altiero Spinelli, federalista degli anni 40 - 80 del secolo scorso, famoso per il suo impegno a favore della federazione Europea.
Cosi' quando l' insegnante stesso dichiarò a noi alunni di procedere come prima esperienza ad un disegno di concezione libera dedicato alla materia, tirai fuori dalla mia cartella il mio inseparabile compasso , ed incoraggiato da un altro compagno di classe (Ratti di cognome ), ridisegnati per l' ennesima volta il mio cerchio zigrinato con all' interno l' Uomo Vitruviano.
Il Professore, incuriosito (anche se non si trattava di un pezzo meccanico, più inerente alla natura delle tesi scolastiche dell' Istituto), mi consigliò di depositare presso la segreteria scolastica questo tipo di disegni.
Così seguii questo consiglio e lasciai i miei disegni nell' archivio scolastico, che era situato nel lungo corridoio prima dell' uscita principale.
A casa, dopo l' aiuto prestato a mio padre Enzo nei lavori di ripristino del giardino, mettevo spesso a confronto le immagini di Leonardo da Vinci, con quelle di Carl Albert Einstein, quindi volli proseguire i miei cerchi disegnati e con zigrinatura , disegnando dall' altra parte della possibile moneta, il profilo di Carl Albert Einstein.
Ma il viaggio mattutino verso l' Istituto di Lecco era gravoso , dovevo svegliarmi alle sei e mezzo di mattino, e poi recarmi con i compagni nella piccola stazione di Dervio , dove il treno portava nella stazione successiva di Bellano , e da lì un altro treno portava poi a Lecco.
Erano pochi i giorni in cui a casa, mi dedicavo agli studi delle materie inerenti alle tematiche dell' Istituto.
Dopo un brillante inizio in matematica, iniziai ad accumulare dei pessimi voti, ed invece avanzai nelle materie di Italiano e di Scienze con estrema facilità, ed anche nella materia di disegno tecnico non andai affatto male.
Un giorno mi venne in mente di conservare all' interno di un cilindro da disegno di plastica i fogli arrotolati dei miei disegni dell' Euromoneta, e nella cartelletta dello zaino quelli inerenti alle materie scolastiche.
Cosicché i disegni stessi erano allora: alcuni nell' archivio scolastico, un po' a casa, ed un po' nel mio cilindro da disegno grigio e nero con le iniziali del mio nome e cognome.
Uno dei miei compagni di classe (di nome Giorgio), era particolarmente presuntuoso, e durante il ritorno verso casa, sul treno si permetteva di sbandierare riviste pornografiche ridendo come un semidemente, ed io non riuscivo a digerire la sua presenza, ma dovevo subirla per forza.
A casa, un giorno, mi feci amico con un ragazzo di cui non ricordo il nome di preciso (Rizzuto di cognome ? ), ma ricordo che aveva alcuni parenti emigrati in Canada e ne sbandierava le doti di nazione eccezionale.
Fu' lui a rimanere entusiasta dei miei disegni dell' Euromoneta, e nonostante ci si vide poche volte presso casa, avviso' subito i parenti canadesi della genialità dei miei disegni.
Arrivati nella primavera inoltrata del 1971 , mentre il Prevosto del paese di Dervio esponeva lamentele per il comportamento indecente di una meretrice tedesca, che frequentava il locale " La Botte " , in via Matteotti (Via nella quale abitavo assieme ai miei), rea di ospitare personaggi oscuri presso il suo domicilio, l ' A.N.P.I (associazione nazionale partigiani d' Italia ), stampava e recapitava a domicilio alcuni giornali con la raffigurazione di criminali nazisti sfuggiti alla giustizia , tra cui l' ex caporalmaggiore SEIFERT (denominato il boia di Bolzano), MISHA, per la gerarchia Nazista...
