LA VERA STORIA DELL'INVENZIONE DELL'EUROMONETA. Prima parte...

LA VERA STORIA DELL'INVENZIONE DELL'EUROMONETA.  Prima parte...

Milano, 30 marzo 2022. Di Mauro Adalberto Ragni

Mi chiamo Mauro , ed Adalberto come secondo nome, sancito con il battesimo della madrina eletta dal prete e dai miei genitori.
Sono nato a Milano da una madre cameriera (Noemia) , lavorante presso la famiglia di un ricco commerciante milanese e da papa' (Enzo ), operaio, poi successivamente giardiniere in Brianza e poi ancora operaio a Milano.
La casa dell' infanzia era situata a Lambrate (quartiere nord ovest della città ), e la via Merzario, quella della mia abitazione era proprio davanti alla ferrovia, cosicché dalla mia piccola cameretta sulla strada sentivo passare sia il traffico soprattutto diurno delle auto , che il rumore del passaggio dei treni.
L' abitazione era veramente piccola, ed eravamo in quattro all' interno della stessa; io, mamma e papà e nonna (mamma di mio padre).
L' infanzia trascorse  comunque tranquilla sino all' età di sette anni e mezzo , fino a che iniziai ad accusare sintomi febbrili continui che il dottore non riusciva a calmare con dosi di pennicilina.
Così' i miei con il dottore stesso, decisero di trasferirmi in un Sanatorio in provincia di Sondrio , dove le suore di una confraternita , gestivano la degenza assieme allo staff medico mentre intanto i miei si erano stabiliti in Brianza, nel paese di Dervio , perché erano riusciti a farsi assumere come custodi giardinieri nel podere sul lago, di una famiglia imprenditoriale del luogo.
Rimasi in sanatorio dieci mesi, e dopo la guarigione mi ritrovai con i genitori in mezzo ad un bellissimo giardino con una grande villa padronale ed  una più piccola dedicata proprio a noi per la vita quotidiana e la gestione lavori a beneficio della famiglia imprenditoriale proprietaria del contesto, in cui l' imprenditore (quando arrivai io), era appena deceduto a causa di una malattia tumorale, ed era rimasta solo la moglie a gestire con alcuni parenti l' intero possesso materiale.
E fu' proprio mio padre Enzo che in quegli anni, vedendomi appassionato della storia di Leonardo da Vinci, mentre frequentavo nella scuola locale la quinta elementare, mi invitò un giorno a comporre con il compasso nelle pause lavorative casalinghe, alcuni cerchi dove all' interno degli stessi disegnavo con il suo aiuto il famoso "UOMO VITRUVIANO " di Leonardo da Vinci.
Nella primavera del 1969, mentre frequentavo la seconda media (all' età di dodici anni ), mi venne l' idea, quando tolsi dalla tasca le allora vigenti 100 lire di metallo, di riprendere uno dei disegni fatti in casa alla presenza di mio padre, e di zigrinare sulla carta il contorno circolare dei disegni stessi con all' interno l' uomo vitruviano.
Si erano proprio fatti come una moneta (proprio come l' Euromoneta da 1 euro), quella che attualmente abbiamo in tasca, anche se le circonferenze dei disegni erano di grandezza diversa...
Tutto bene fin qui', ma non avrei mai sospettato ciò che avvenne poi, quando finite le scuole medie mi iscrissi con alcuni amici all' Istituto Tecnico Badoni  (Istituto per periti Tecnici ), situato a Lecco....