LA TRANSIZIONE DALLA PRODUZIONE DI ENERGIA FOSSILE APRE OPPORTUNITA' DI INVESTIMENTO
Milano, 28 marzo 2024. A cura di Nicolas Jacob, ODDO BHF Asset Management.
Il comunicato finale della COP 28 del dicembre 2023 ha segnato una svolta storica nella lotta contro il riscaldamento globale. Sottolineando la necessità di “abbandonare i combustibili fossili nei sistemi energetici” nei prossimi decenni, il petrolio, il gas e il carbone sono stati messi sullo stesso piano, sottolineando l’importanza cruciale del prossimo decennio per una riduzione accelerata delle emissioni di gas serra.
Per rispettare l’Accordo di Parigi, le emissioni di gas serra devono essere ridotte del 43% entro il 2030 rispetto al 2019 e del 60% entro il 2035.
Ciò richiede triplicare la capacità di energia rinnovabile globale entro il 2030, il che corrisponde a un tasso di crescita medio annuo di circa il 15%.
Per raggiungere questi risultati ambiziosi sarà necessario anche accelerare lo sviluppo di tecnologie a zero o basse emissioni di anidride carbonica, tra cui l’energia nucleare, la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica e la produzione di idrogeno a basse emissioni di anidride carbonica.
Questo obiettivo è sfidante e comporterà un profondo cambiamento nelle pratiche commerciali, il che creerà molte opportunità a livello globale per le aziende il cui modello aziendale offre un contributo positivo e significativo al cambiamento ecologico. Oltre a combattere il cambiamento climatico, la sostenibilità sta diventando un megatrend che apre opportunità di guadagno a lungo termine per gli investitori. Ciò è confermato anche dai dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE).
Espansione accelerata delle energie rinnovabili
Nell’ottobre 2023, l’Agenzia Internazionale dell’Energia ha pubblicato il suo outlook per il mercato globale delle energie rinnovabili, che descrive un 2030 con un sistema energetico in cui le tecnologie pulite svolgono un ruolo significativamente maggiore rispetto a oggi.
Ciò include un numero di auto elettriche quasi 10 volte superiore a quello circolante in tutto il mondo; il solare fotovoltaico che genera più elettricità di quanta ne produca attualmente l’intero sistema elettrico degli Stati Uniti; la quota delle rinnovabili nel mix di elettricità globale vicina al 50%, rispetto all’attuale 30% circa; le pompe di calore e altri sistemi di riscaldamento elettrico che superano le caldaie a combustibile fossile a livello globale; il triplo degli investimenti in nuovi progetti eolici offshore rispetto alle nuove centrali elettriche a carbone e a gas.
Le energie rinnovabili sono ora competitive in termini di costi. Questo, a sua volta, posiziona le aziende in modo ottimale per capitalizzare la crescita accelerata degli investimenti nelle capacità rinnovabili lungo l’intera catena del valore, dalla pianificazione, installazione e manutenzione delle infrastrutture alla generazione e distribuzione di energia.
Un super ciclo per gli investimenti nelle reti elettriche
Una rete elettrica moderna ed efficiente è essenziale per una transizione energetica di successo.
L’anno scorso, gli investimenti globali per la modernizzazione e la costruzione di reti elettriche sono stati pari a 274 miliardi di dollari. Uno scenario neutrale dal punto di vista delle emissioni di CO2 entro il 2050 richiederebbe 800 miliardi di dollari. Un quinto dell’investimento necessario sarebbe destinato alla sostituzione di sistemi decisamente obsoleti, e due quinti ciascuno alla modernizzazione e alla costruzione di sistemi infrastrutturali.
Di questi, il 40% sarebbe costituito da infrastrutture di trasmissione, ossia reti ad alta tensione per il trasporto a lunga distanza, e il 60% da infrastrutture di distribuzione, ossia reti a media e bassa tensione per il trasporto locale. Per gli operatori di queste reti e per l’intera catena di valore, si prevede una crescita media del mercato del 7-8% l’anno fino al 2030. Il ritardo negli investimenti, evidente in molte regioni, è stato finora compensato da una maggiore efficienza energetica.
Tuttavia, è probabile che tre fattori portino a un’accelerazione degli investimenti. Primo, il 70% delle reti elettriche negli Stati Uniti e in Europa ha più di 30 anni. Secondo, la disponibilità di energie rinnovabili sta crescendo in parallelo. Terzo, lo sviluppo di nuove forme di utilizzo, in particolare nelle aree della mobilità e della digitalizzazione, ad esempio nei veicoli elettrici e nei data center, sta generando un’ulteriore domanda di elettricità e rende necessaria una maggiore espansione della rete.
Reti flessibili, utilizzo efficiente dell’energia
Nel novembre 2023, la Commissione Europea ha presentato una serie di misure per accelerare l’espansione delle reti elettriche in Europa, per renderle più intelligenti ed efficienti. Grazie a queste misure, l’Ue raddoppierà gli investimenti annuali nelle reti elettriche, passando da 40 a 80 miliardi di euro. Tuttavia, l’uso efficiente dell'energia sta diventando sempre più importante anche nel settore privato, in risposta ai prezzi elevati dell’elettricità. Ci sono anche interessanti sottotemi all’interno del megatrend del cambiamento ecologico e del raggiungimento delle emissioni Net Zero: la crescente digitalizzazione dell’economia, e dell’industria in particolare, ha dato al settore del software aziendale una crescita media annua di circa il 7% negli ultimi 20 anni, e il mercato del software industriale è addirittura cresciuto di oltre il 10% all’anno negli ultimi cinque anni. L’uso di questo tipo di software consente di ridurre il consumo energetico complessivo e le emissioni di CO2, in particolare durante le fasi di prototipazione e test di varie applicazioni industriali, il che contribuisce in modo significativo ad aumentare l’efficienza energetica in settori come l'aviazione, l’automotive o l’efficienza energetica delle turbine eoliche. Non sorprende quindi che la COP 28 abbia formulato anche l’obiettivo di aumentare il tasso annuale di incremento dell’efficienza energetica dall’attuale 2% al 4% entro il 2030.
Secondo le stime internazionali, esiste tuttora un gap di investimenti annuali pari a 4.000 miliardi di dollari per rendere la transizione ecologica una realtà. Il capitale privato sta trovando una moltitudine di interessanti opportunità di investimento e di crescita in questo megatrend globale. Come gestori di fondi e investitori, è utile concentrarsi su quelle aree il cui potenziale di crescita comprende aspetti chiave del cambiamento ecologico: dall’energia pulita e efficienza energetica, alla mobilità sostenibile e alla conservazione delle risorse naturali.
Cari lettori, se siete arrivati a leggere fin qui, è perché, evidentemente, avete trovato interessante il contenuto di questo articolo.
Se scorrete le pagine di ifanews.it potete trovare conferma del fatto che questo sito ha spesso anticipato fatti e versioni che la stampa ufficiale italiana ha taciuto o manipolato.
Se volete essere determinanti, sostenermi e aiutarmi in questo mio lavoro, potete fare una vostra libera donazione a:
Giannina Puddu, IBAN: IT80K0357601601010002641534
Grazie!