LA TRANSIZIONE BLACK! Addio alla Puglia degli Ulivi: l’attentato alla Riserva Naturale di “Torre Guaceto” è solo l’inizio della strage che la Regione Puglia ha premeditato.

LA TRANSIZIONE BLACK!  Addio alla Puglia degli Ulivi: l’attentato alla Riserva Naturale di “Torre Guaceto” è solo l’inizio della strage che la Regione Puglia ha premeditato.
La Transizione BLACK. In Puglia...

Giannina Puddu, 26 settembre 2024.

I Governi Nazionali, multicolori, così come i Governi Regionali italiani, con rare eccezioni, stanno attuando il processo di desertificazione del territorio, applicando, in modo passivo e pedissequo, i dettati dell'UE che, con l'antiscientifica motivazione del Cambiamento Climatico, impongono la Transizione Black, tutt'altro che "Green", attraverso la voce  della "Commissione" i cui vertici sono affetti da daltonismo grave per cui vedono "verde" laddove è nero.

Con l'aggravante di adottare misure che, anzichè tutelare l'Ambiente, lo devastano ulteriormente con l'impianto di pale eoliche e pannelli solari altamente inquinanti. 

Su ciò che sta accadendo in Puglia, il comunicato dell'Associazione Ulivivo del 22 luglio 2024:

Addio alla Puglia degli Ulivi: l’attentato alla Riserva Naturale di “Torre Guaceto” è solo l’inizio della strage che la Regione Puglia ha premeditato.

Centinaia di ulivi plurisecolari e monumentali massacrati alla Riserva Naturale di “Torre Guaceto”, area naturale protetta situata sulla costa adriatica dell’alto Salento, all’interno della Piana degli Ulivi Monumentali. Zona umida di interesse internazionale, area marina protetta, Sito di Importanza Comunitaria (pSIC), zona di protezione speciale, Torre Guaceto non è un luogo qualunque: con la sua natura incontaminata, gli ulivi monumentali, le strutture tradizionali e i muretti a secco è l’habitat ideale per numerose specie animali e fiore all’occhiello del territorio pugliese. Malgrado ciò, proprio la Regione Puglia, in questi giorni, ha permesso e sostenuto uno sfregio senza precedenti ai danni della Riserva. L’abbattimento scellerato di centinaia di ulivi plurisecolari e monumentali, addirittura censiti dalla Regione stessa, ha reso questo luogo idilliaco un cimitero a cielo aperto, dove oggi dimorano i resti di quelli che furono veri e proprio monumenti della natura.

La distruzione a cui stiamo assistendo in questi giorni è resa possibile dalla Legge 44 del 2019 (art. 8ter) che consente per sette anni (fino a maggio 2026) di abbattere ulivi plurisecolari con una semplice comunicazione alla Regione senza alcun obbligo di attestare la positività dell’albero a Xylella e in deroga alla legge ordinaria e in completa assenza di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica.

Tale norma incostituzionale, non fonda su alcun presupposto scientifico e non rappresenta in alcun modo un recepimento della normativa europea, ma viene strumentalmente utilizzata per liberare suolo, spesso da destinare alla speculazione, al superintensivo e al fotovoltaico.

Da quanto si apprende dalla stampa, la Regione Puglia ha attualmente stanziato 1,6 milioni di euro come risarcimento in favore degli operatori professionali e dei proprietari o conduttori di terreni per l’eradicazione delle piante suscettibili o infette a Xylella fastidiosa. L’attuazione di questa folle distruzione è stata confermata anche in un incontro tenutosi alla masseria Montalbano la sera del 9 luglio scorso, i cui relatori – fra cui Donato Pentassuglia, assessore regionale all’Agricoltura; Maria Lisa Clodoveo, docente associato di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’università di Bari; Luigi Caricato, ideatore del progetto culturale ‘Olio Officina’ e Giuseppe Baldassarre, presidente della sottocommissione Olio Evo dell’Associazione Italiana Sommelier – erano tutti concordi nel sentenziare la fine del paesaggio attuale perché, a loro dire, necessariamente subirà delle trasformazioni.

Quanto è accaduto alla Riserva Naturale dello Stato “Torre Guaceto” sembra quindi essere solo l’inizio di una strage che, nei prossimi due anni, potrebbe portare alla completa deforestazione del Sud della Puglia. Con tutto ciò che ne consegue, per l’ambiente, il territorio, i suoi abitanti, l’economia locale, il turismo e la cultura di questo luogo.