La Spagna tira il fiato

Con l’ultima asta di bond a dieci anni, la Spagna ha collocato un totale di 4,8 mld di euro e offerto conforto al primo ministro Mariano Rajoy. Il rendimento dei Bonos a 10 anni si è attestato al 5,67%, in calo dell’1% rispetto a quello di agosto pari al 6,64%.

Il Presidente della Bce Mario Draghi ha dichiarato che inizierà ad acquistare debito a breve termine solo se il Paese dovesse richiedere un piano di salvataggio ed accettasse condizioni rigorose. Queste affermazioni di Draghi spiegano probabilmente la forte domanda di bonos spagnoli da parte degli investitori. L’attuale sentiment è che - alla fine - la Spagna potrebbe decidersi a chiedere alla BCE il programma di acquisto di obbligazioni. Un recente articolo del Financial Times indica che l`Unione europea sta ponendo le basi per una richiesta di aiuto spagnolo. Invece di concentrarsi su austerità fiscale, l’attenzione spagnola potrebbe concentrarsi sulle riforme strutturali. Gli ultimi dati del Purchasing Managers Index (PMI) dell’Eurozona sono in calo al 45,9, (bisogna notare che dati al di sotto del 50 indicano una contrazione dell`economia). Sulle due sponde del Reno c’è però una visione controversa in merito all’outlook economico, con l`indice della Germania in aumento dal 44,7 al 47,3 per l`industria manifatturiera e dal 48,3 al 50,6 per i servizi, mentre l’indice manifatturiero della Francia sceso a 42,6 (da 46,0), il livello più basso dal maggio 2009. É possibile che il recente dibattito sugli aumenti fiscali in Francia in vista della presentazione del bilancio della prossima settimana abbia compromesso la fiducia delle imprese, ma appena si avranno notizie certe l’atteggiamento potrebbe cambiare. Sul cross EUR/USD, rimaniamo all’interno dell’ampio range che va da 1,28 a 1,33.

A cura di JP Morgan PB

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